Nel quadro del progetto Start up Tunisie, co-finanziato dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e finalizzato a promuove opportunità lavorative per giovani e donne nella regione Kroumerie-Mogods attraverso il consolidamento e l’aumento di PMI sostenibili nel settore dell’agricoltura biologica, dell’allevamento e della trasformazione di prodotti agroalimentari, il partenariato italo-tunisino (composto da Cefa onlus, Ali-Lega delle autonomie locali, Consorzio Bio Marche, Fondazione Cante di Montevecchio, Università degli studi di Urbino, Odesypano, CRDA, ISPT, Delegazioni di Tabarka, Fernana e Ain Draham, Assocition Sidi Bou Zitoun) e guidato dal Comune di Fano nei mesi scorsi ha portato avanti le seguenti attività:
Si è svolta a dicembre una missione di 5 giorni in Tunisia di rappresentanti di ALI-Autonomie Locali Italiane, del Sindaco di Fano Massimo Seri e di una delegazione marchigiana di tecnici e imprenditori agricoli. La missione rientrava nelle azioni del progetto Start Up Tunisie, co-finanziato dall’AICS – Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo e gestito dal Comune di Fano quale Ente Capofila di un partenariato composto dall’Università di Urbino, dal Consorzio Marche Bio, dalla Fondazione Cante di Montevecchio, da ALI- Autonomie Locali Italiane, dalla ONG Cefa e da una serie di Istituti pubblici e soggetti privati tunisini.
Il progetto ha il duplice obiettivo di favorire la trasformazione delle imprese agricole “convenzionali” tunisine in aziende bio e di avviare mutue azioni di commercializzazione fra le Marche e la Tunisia. La missione ha incluso un importante incontri istituzionali tra il Comune di Fano e l’Ambasciatore d’Italia in Tunisia Lorenzo Fanara e il Direttore dell’AICS a Tunisi Flavio Lovisolo. Oltre la ritualità diplomatica, l’incontro è servito per apprezzare le opportunità offerte dal mercato tunisino e per conoscere i prossimi strumenti di finanziamento che AICS sta per licenziare e che costituiscono, potenzialmente, un’opportunità di “internazionalizzazione” per Fano in diversi settori.
Da Tunisi la delegazione si è spostata su Tabarka, nel governatorato di Jendouba, che è l’area pilota del progetto Start-Up. Qui gli imprenditori marchigiani Sabina Pesci, dell’Azienda San Cesareo di Fano, Andrea Alunni de Il Podere di Isola del Piano, Luca Casareto di Herbio di Carignano; Damiano Lorenzetti di Cooperlat di Montemaggiore al Metauro, Piero Urbinelli, esperto commerciale di Food Project di Fano, insieme a Francesco Torriani, direttore del Consorzio Marche Bio, Elena Viganò, agronoma dell’Università di Urbino, con Cristina Zuddas e Nicola Manca consulenti di Lega delle Autonomie, di fronte a oltre 150 rappresentati di imprese e di istituti agrari tunisini hanno partecipato a workshop e tavoli laboratoriali per il trasferimento di buone pratiche e know how in materia di processi e prodotti bio.
Si è parlato inoltre delle pratiche di raccolta differenziata, riciclo e più genericamente di gestione dei rifiuti . La gestione dei rifiuti in Tunisia è oggi il tema, il problema primo: distese di rifiuti in ambito urbano e rurale inficiano ogni strategia di promozione turistica, impediscono il decoro urbano e soprattutto costituiscono ragione di inquinamento e danno alla salute.
Il tema dei rifiuti potrebbe costituire l’ambito di una nuova azione di cooperazione, il follow up del progetto Start Up.
La recente missione in Tunisia ha dunque confermato la validità dell’approccio territoriale.
Il memorandum siglato con la Tunisia – 2017/2020 – ha indicato un insieme di priorità e stanziato risorse significative. La verifica sul “campo” conferma quanto viene indicato sul piano programmatico: sviluppo regionale locale, aiuto a settori di piccola e media impresa ed inoltre una valutazione che è comune con le indicazioni del governo tunisino relative al riassetto del territorio con l’uso di fonti energetiche rinnovabili e una nuova organizzazione della raccolta dei rifiuti. Questione che si pone in modo pressante nel nord-ovest a Tabarka e in quelle realtà che hanno un importante retroterra agricolo ed un potenziale sviluppo turistico sulla costa.
La collocazione del paese,inoltre, è netta nel guardare all’Europa come interlocutore privilegiato e si pone come punto di incontro con il mondo arabo nel Maghreb. La Tunisia stretta tra la Libia e l’Algeria cerca una sua collocazione autonoma e le recenti elezioni dei Sindaci hanno rafforzato la tenuta del paese.
A fine dicembre sono stati pubblicati i bandi dell’agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo rivolti agli enti territoriali (Comuni, province e Regioni) che possono veicolare i loro territori e costruire partenariati con le realtà locali. ALI-Autonomie Locali italiane può svolgere un ruolo importante dando continuità alla presenza della rete associativa nella promozione di percorsi di formazione per le nuove realtà amministrative.