Notizia dell’11 marzo 2020
ISS: due report alla settimana sull’infezione da Covid-19
Due volte alla settimana, il martedì e il venerdì, l’Istituto superiore di sanità (Iss) metterà in rete un report aggiornato per conoscere l’andamento dell’epidemia da Covid-19 nel nostro Paese e avere una descrizione più dettagliata delle caratteristiche delle persone affette. Il primo è stato pubblicato ieri su Epicentro, il portale di epidemiologia dell’Iss. Un monitoraggio innovativo che nasce dall’intenzione di condividere con i cittadini e rendere trasparenti tutte le informazioni di questa emergenza sanitaria. I bollettini dell’Iss integrano i dati microbiologici ed epidemiologici forniti dalle Regioni e dal Laboratorio nazionale di riferimento per Sars-CoV-2 dell’Iss. I dati vengono raccolti attraverso una piattaforma web dedicata e include tutti i casi di Covid-19 diagnosticati dai laboratori di riferimento regionali. Sulla base dei dati disponibili fino alle ore 10 del 9 marzo (8.342 casi riportati sulla piattaforma diagnosticati dai laboratori di riferimento regionale, di cui 1.363 su 1.384 campioni processati confermati dal laboratorio nazionale Iss), il report rivela che: il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la data di diagnosi è di 3 giorni per il periodo 20-27 febbraio (calcolato su 897 casi) e di 4 giorni per il periodo 28 febbraio-9 marzo (calcolato su 3.579 casi); l’infezione finora ha colpito maggiormente le persone di sesso maschile (62 per cento); l’età mediana è di 65 anni; e la letalità cresce nelle classi di età più elevate (soprattutto tra gli over 80). L’indagine epidemiologica dell’Iss suggerisce anche che la trasmissione dell’infezione sia avvenuta in Italia per tutti i casi, ad eccezione dei primi tre casi segnalati dalla regione Lazio che si sono verosimilmente infettati in Cina. Attualmente, si legge nel report, non è possibile ricostruire, per tutti i pazienti, la catena di trasmissione dell’infezione. La maggior parte dei casi segnalati in Italia riportano un collegamento epidemiologico con altri casi diagnosticati in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, le zone più colpite dall’epidemia.
Notizia dell’ 11 marzo 2020
Coronavirus, indicazioni per i familiari e per gli operatori sanitari su come assistere a casa i pazienti
Al via i Rapporti tecnici dell’ISS che forniscono indicazioni agli operatori sanitari sulla prevenzione e controllo delle infezioni. Il primo di questi rapporti, che si aggiunge alle comunicazioni tecniche che l’ISS sta pubblicando per il pubblico, “Indicazioni ad interim per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19 (aggiornato al 7 marzo 2020)”, redatto dal gruppo ISS sulla prevenzione e il controllo delle infezioni (Infection prevention and control, IPC) nell’ambito dell’attuale epidemia da COVID-19, in collaborazione con la responsabile dell’Area prevenzione e controllo delle infezioni dell’OMS Benedetta Allegranzi, è dedicato alla gestione dei soggetti affetti da COVID-19 che necessitano di isolamento domiciliare.
La finalità di questa guida è duplice: fornire indicazioni chiare per gli operatori sanitari e per chi si prende cura di malati di COVID-19 e allo stesso tempo evitare casi secondari dovuti a trasmissione del virus.
Scarica il Rapporto ISS
Notizia del 10 marzo 2020
Comunicato Stampa N° 19/2020 – Un paziente su cinque positivo al coronavirus ha tra 19 e 50 anni
Il 22% dei pazienti positivi al tampone per Sars-CoV-2 ha tra 19 e 50 anni. Lo afferma un’analisi dell’Istituto Superiore di sanità, che rende chiarissimo come in tutte le fasce di età, compresi i giovani, si debbano rispettare le norme di distanziamento sociale. “In questi giorni stiamo le cronache riportano molti esempi di violazioni delle raccomandazioni, soprattutto da parte dei giovani – sottolinea Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss -. Questi dati confermano come tutte le fasce di età contribuiscono alla propagazione dell’infezione, e purtroppo gli effetti peggiori colpiscono gli anziani fragili. Rinunciare a una festa o a un aperitivo con gli amici, non allontanarsi dall’area dove si vive e rinunciare a rientrare a casa è un dovere per tutelare la propria salute e quella degli altri, soprattutto i più fragili”. Dall’analisi, su 8342 casi positivi al 9 marzo alle ore 10, emerge che l’1,4% ha meno di 19 anni, il 22,0% è nella fascia 19-50, il 37,4% tra 51 e 70 e il 39,2% ha più di 70 anni, per un’età mediana di 65 anni. Il 62,1% è rappresentato da uomini. Sono 583 gli operatori sanitari positivi. Il tempo mediano trascorso tra la data di insorgenza dei sintomi e la diagnosi è di 3-4 giorni. Il 10% dei casi è asintomatico, il 5% con pochi sintomi, il 30% con sintomi lievi, il 31% è sintomatico, il 6% ha sintomi severi e il 19% critici. Il 24% dei casi esaminati risulta ospedalizzato. L’analisi conferma che il 56,6% delle persone decedute ha più di 80 anni, e due terzi di queste ha 3 o più patologie croniche preesistenti.
Infografica_09marzo