L’Ogliastra è un territorio poco conosciuto della Sardegna centro-orientale che va dalle splendide coste del Mar Tirreno alle selvagge pendici dei Monti del Gennargentu. Un’area dalla forte caratterizzazione etnografica in cui sopravvivono tradizioni socio-culturali profondamente legate al territorio.
A Urzulei, piccolo borgo di 1200 abitanti alle pendici del Supramonte troviamo la gola di Su Gorroppu che, con i suoi oltre 500 m di altezza ed una larghezza che varia dai 4 metri nei punti più stretti per raggiungere alcune decine in altri, è considerato il canyon più profondo d’Italia e uno dei più profondi d’Europa. Il paese è conosciuto per la presenza di un’antica tradizione rappresentata dall’arte dell’intreccio che consiste nella lavorazione artigianale della pianta di asfodelo da cui si ottengono dei bellissimi cesti e canestri.
Tra le manifestazioni più curiose il campionato sardo dedicato al tradizionale gioco de sa murra, gioco antichissimo molto diffuso in Sardegna. Spesso il coinvolgimento al gioco è tale da dar vita a discussioni abbastanza accese, soprattutto quando il tasso alcolico a fine “spuntino” è alto.
Originaria dell’Ogliastra è Maria Lai, una delle più importanti artiste figurative del 900 italiano, celebre per i suoi libri cuciti, pagine di stoffa che recano una scrittura asemantica. La sua arte ha preso ispirazione dalla lavorazione ai telai a mano, che ancora si pratica in alcuni centri. Ulassai, il suo Comune di origine, le ha dedicato lo splendido spazio della stazione dell’arte.
L’ogliastra è anche terra di longevità. I Comuni di Urzulei, Ulassai, Villagrande Strisaili, Arzana, Talana, Baunei, Perdasdefogu costituiscono una delle Blue Zones del mondo, dove la concentrazione dei centenari è più alta. Fattori ambientali, genetici e alimentari tra quelli che assicurano lunga vita.
Ma per invecchiare bene qui non si può rinunciare ad un buon bicchiere di Cannonau, uno dei vitigni autoctoni più antichi d’Europa e simbolo della Sardegna. A Jerzu, paese del vino, si imbottiglia il 40% della produzione regionale. Un toccasana insieme ai tipici culurgiones, pasta ripiena con patate, pecorino sardo, menta, con tipica chiusura a spighita (a spiga). Se come dicono il cibo racconta un territorio in pochi luoghi del mondo è vero come in Sardegna.