I Monti Sibillini, tra le Marche e l’Umbria, sono tra i più leggendari del Centro Italia per le tante storie di magia, esoterismo e mistero sorte intorno a questi luoghi incantati.
Non basterebbero cento pagine per raccontare le leggende di questo territorio. Iniziamo il nostro percorso dalla Piana di Castelluccio di Norcia, chiamata piccolo Tibet, dove durante il periodo della fioritura si può ammirare un paesaggio davvero speciale: lenticchie, genzianelle, papaveri, narcisi, violette, asfodeli, trifogli e altre ancora. La famosissima lenticchia IGP di Castelluccio non ha bisogno di presentazioni, è indubbiamente la miglior lenticchia d’Italia.
Da Castelluccio al borgo di Montemonaco (988m.), dai cui torrioni si può ammirare tutta la catena dei Monti Sibillini. Il piccolo borgo è sovrastato dal monte Sibilla dove all’interno di una grotta si racconta che dimori la Sibilla, chiamata anche maga Alcina o delle Fate. La Sibilla era una strega buona che elargiva responsi e profezie e si circondava di fate, donne bellissime, vestite con lunghe gonne da cui spuntavano zampe di capra, che di notte frequentavano le feste dei paesi vicini per ballare con i giovani pastori, per poi ritirarsi sui monti prima dell’alba: la leggenda fa risalire l’origine della Strada delle Fate, una faglia di 200 metri sul Monte Vettore, ad una delle loro fughe precipitose prima del sorgere del sole.Proprio a loro, inoltre,si attribuisce l’origine del ballo del “saltarello”.
Dai mille metri di Montemonaco si scende a Foce punto di partenza per le escursioni verso il Lago di Pilato, area dal valore naturalistico inimmaginabile e le cui acque custodiscono il più importante dei suoi tesori, il Chirocefalo Marchesoni, piccolo crostaceo rosso corallo, endemico del Lago di Pilato.
La leggenda vuole che Pilato, governatore della Palestina, colpevole della crocifissione del Cristo, condannato a morte dall’imperatore Vespasiano, fu posto su un carro trainato da due bufali, e lasciato in balia della sorte. I bufali in una folle corsa da Roma giunsero fino ai Monti Sibillini e si tuffarono nelle acque lago con il corpo di Pilato.
Da Montemonaco a Montefortino, punto di partenza di diversi percorsi turistici che dalle Gole dell’Infernaccio con le caratteristiche Pisciarelle– piccole cascate a goccia all’ingresso della gola- conducono alla Cascata nascosta, alla Sorgente del fiume Tenna (Capotenna) e all’Eremo di San Leonardo.
Sempre a Montefortino è da visitare la Pinacoteca civica Fortunato Duranti di Montefortino, con opere del Perugino e il bel Santuario della Madonna dell’Ambro, tra i più antichi delle Marche, chiamato la Lourdes dei Sibillini, ristrutturato dopo il sisma.
Il terremoto del 2016 che ha colpito questi luoghi ha infatti cambiato tutto. Molti borghi stanno lottando per ripartire e si notano dei germogli di rinascita. Per questo è importante tornare a visitare questi posti meravigliosi.