ENTI LOCALI: IN ARRIVO UN FONDO STRAORDINARIO DI ALMENO 4 MILIARDI

Il pacchetto enti locali che confluirà nel decreto di aprile inizia a prendere forma. L’intervento statale al vaglio degli addetti ai lavori prevede l’istituzione di un Fondo straordinario di almeno 4 miliardi destinato a compensare le mancate entrate degli enti locali causate dalle misure di contenimento per fronteggiare il coronavirus. Anci, Upi e Ali hanno chiesto un intervento per 5 miliardi.

L’obiettivo è quello di “risanare” i buchi dei bilanci comunali, provinciali e delle Città metropolitane. Ad affiancare il Governo in questa fase è l’Ifel che sta procedendo ad una ricognizione sui bilanci comunali per individuare voce per voce gli effetti sia in termini di competenza che in termini di cassa in modo da graduare le misure e stabilire quando non maturerà neppure il diritto di credito e quando, invece, mancherà l’incasso.

Per i Comuni la stima di minor gettito è di 3 miliardi al netto dell’IMU e dell’addizionale Irpef. Di questi 700 milioni riguardano la Tari.

Per gli enti area vasta la stima di minor gettito è di 800 milioni ed è legata soprattutto alla diminuzione dell’imposta di trascrizione.

Tra le misure in cantiere potrebbe esserci anche la sospensione delle rate delle anticipazioni di liquidità erogate in base al dl 35/2013.

Per quanto riguarda il versante della cassa i Comuni hanno bisogno di denaro per riuscire a garantire il pagamento degli stipendi. Per questo non si è ancora raggiunta la convergenza sulla proposta avanzata dall’Anci di ridurre l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità che, se per un verso aiuterebbe a far quadrare i bilanci per l’altro verso aumenterebbe la carenza di liquidità.

Gli enti locali possono fin d’ora fare ricorso alle anticipazione di CDP, che sono tuttavia vincolate la pagamento dei debiti commerciali al 31 Dicembre 2019. Inoltre, è possibile il versamento anticipato del saldo del FSC.

Allo studio del Mef anche le minori spese: un’analisi complessa considerato che anche le amministrazioni che hanno approvato il preventivo si trovano a doverlo rifare da capo e che la contrazione delle uscite è collegata a quella delle entrate.

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