OGGI SCOPRIAMO LECCE (E DINTORNI)

Lecce viene da molti definita “la Firenze del Sud”. Il Barocco leccese, sia per la raffinata lavorazione del calcare che per i temi decorativi scelti non ha eguali nel patrimonio artistico-culturale italiano. Su questa peculiarità la città ha costruito in anni recenti la sua fortuna turistica attraendo un numero sempre maggiore di visitatori, e soprattutto molti giovani. Oltre all’arte, ai palazzi e alle tante chiese della città, l’altro fattore premiante è la collocazione strategica nel cuore del Salento, con il mare ad appena 10 chilometri di distanza, rendendo Lecce quindi non solo una città d’arte, ma anche una località estiva con una vita notturna frizzante tra rassegne culturali, concerti e tradizioni popolari. Emblema del barocco leccese è sicuramente la Basilica di Santa Croce, costruita grazie al contributo di quattro grandi architetti: Gabriele Riccardi al cui ingegno si devono la parte inferiore della facciata e la cupola; Francesco Antonio Zimbalo, autore dell’imponente portale maggiore, delle colonne e degli stemmi circostanti; infine, Cesare Penna e Giuseppe Zimbalo (nipote di Francesco Antonio Zimbalo). Insieme a questi quattro, di volta in volta i migliori scultori e maestri scalpellini della città.

L’anfiteatro e il Teatro romano è un’altra tappa fondamentale. Lupiae, così si chiamava l’antenata romana di Lecce, attiva tra il I e il II secolo d.C. Inizialmente città messapica, Lecce divenne “municipium romano” al termine della “Guerra sociale” dell’89 a. C. L’estensione dei diritti di cittadinanza alle popolazioni dell’Italia peninsulare permise all’élite messapica che comandava in città di trasferire il suo potere sotto le insegne dell’Impero romano. Da qui la costruzione dell’Anfiteatro e del Teatro, ubicati rispettivamente in Piazza Sant’Oronzo (patrono della città) e in Via Arte della Cartapesta.

Annesso al teatro c’è un piccolo museo, il museo Sigismondo Castromediano, che ospita molti dei reperti rinvenuti durante gli scavi. Si tratta del Il Museo più antico di tutta la Puglia con reperti che vanno dalle ceramiche messapiche, ai vasi attici fino alle statue di età imperiale rinvenute durante gli scavi dell’anfiteatro. Insomma, ci sono oltre mille anni di storia perfettamente catalogati e raccontati (grosso modo dal IX secolo a.C. al II d.C.). Il museo, fondato nel 1868 dall’archeologo Sigismondo Castromediano, ospita anche una biblioteca e una pinacoteca con due sezioni: una è riservata ad opere pittoriche di gusto rinascimentale e barocco; la seconda, invece, custodisce tele dei maggiori artisti salentini del XIX e XX secolo.

Ma la bellezza di Lecce è anche il mare, e le sue spiagge. Lecce si trova infatti a metà strada tra Ionio e Adriatico. Punta Prosciutto a Porto San Cesareo e Baia Verde a Gallipoli sono tra le più rinomate della costa ionica. Dall’altro lato, abbiamo Torre dell’Orso e la spiaggia degli Alimini, in prossimità dei laghi omonimi, che meritano assolutamente.

Nei dintorni di Lecce. Per esempio, i nove paesi (nel 2007 diventati poi undici) della cosidetta Grecia salentina. Un’unione di comuni nata innanzitutto per tutelare e valorizzare il dialetto “griko” parlato dalla popolazione locale. Un idioma antichissimo, risalente alla Magna Grecia e alla successiva dominazione bizantina, che mischia vocaboli greci ad altri neolatini e tipicamente dialettali. I comuni sono Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano de’ Greci, Corigliano d’Otranto, Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino e gestiscono in maniera consortile tutta una serie di servizi tra cui la promozione turistica. È in questo contesto che nasce la “Notte della Taranta”, festival itinerante che ogni anno, il mese di agosto, porta in queste terre centinaia di migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

Precedente

Covid-19, oggi i Sindaci hanno detto…

Successivo

Lunedì 20.04 parte la nuova iniziativa ALI