IL CONSIGLIO EUROPEO DEFINISCE I CRITERI PER GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI

Il Consiglio europeo ha adottato il 15 aprile il regolamento che istituisce a livello dell’Ue la tassonomia, cioè un sistema di classificazione unificato degli investimenti secondo criteri di sviluppo sostenibile. Il quadro programmatico in cui si inserisce la tassonomia, al pari degli altri strumenti finanziari, è quello del “Green deal” europeo lanciato a dicembre 2019 dalla Commissione von der Leyen, con l’obiettivo di mobilitare mille miliardi di investimenti per l’economia verde e la neutralità climatica entro il 2050. La tassonomia consentirà agli investitori di reindirizzare gli investimenti verso tecnologie e imprese più sostenibili e sarà determinante per rendere l’Ue climaticamente neutra entro il 2050 e raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 dall’accordo di Parigi. Tra questi obiettivi rientra la riduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra, per la quale abbiamo bisogno di circa 180 miliardi di euro all’anno di investimenti aggiuntivi in efficienza energetica ed energia rinnovabile. La tassonomia verrà applicata ai sei obiettivi ambientali dell’Unione europea:

1) la mitigazione dei cambiamenti climatici

2) l’adattamento ai cambiamenti climatici

3) l’uso sostenibile e la protezione delle acque e delle risorse marine

4) la transizione verso un’economia circolare

5)la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento

6) la protezione e il ripristino della biodiversità e degli ecosistemi

I settori inclusi nella tassonomia sono sette:

  • energia (solare, eolico, geotermico, gas naturale solo con cattura e stoccaggio di carbonio, stoccaggio di energia e trasmissione);
  • trasporto (mezzi di trasporto con zero emissioni dirette o emissioni molto basse, relative infrastrutture);
  • acqua e rifiuti (raccolta differenziata, riciclaggio, digestione anaerobica, approvvigionamento idrico efficiente);
  • edifici (allineamento con politiche europee);
  • agricoltura e foreste (mantenimento e incremento delle riserve di carbonio, migliori pratiche in agricoltura);
  • industria (produzione di tecnologie e basse emissioni di carbonio, alluminio, acciaio, cemento, plastiche);
  • Ict (centri di elaborazione dati).

Le attività economiche sono state classificate in tre sottocategorie: attività già low carbon (emissioni di carbonio basse, zero o negative); attività in transizione (verso un percorso di riduzione delle emissioni); attività abilitanti (permettono riduzioni di emissioni in altre attività).

Per essere considerate ecosostenibili, le attività economiche dovranno soddisfare i seguenti requisiti:

  • contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di almeno uno dei sei obiettivi ambientali;
  • non arrecare un danno significativo a nessuno degli obiettivi ambientali;
  • essere svolte nel rispetto delle garanzie minime di salvaguardia sul piano sociale;
  • essere conformi ai “criteri di vaglio tecnico”.

 

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