REGOLARIZZAZIONE LAVORATORI IMMIGRATI, LA PROPOSTA DEL MINISTRO DELL’INTERNO VA NELLA GIUSTA DIREZIONE

Ali condivide e sostiene il giudizio motivato dell’Anci

La bozza di decreto esaminata dall’Anci prevede la possibilità per i cittadini stranieri senza documenti di essere regolarizzati in seguito alla stipula di un contratto di lavoro.

Il provvedimento va incontro all’esigenza di garantire la legalità e la sicurezza, soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria. Si tratta di dare l’opportunità di vivere e lavorare legalmente a coloro che si trovano già nel nostro Paese ma che spesso, in mancanza di un titolo di soggiorno, sono costretti a lavorare in nero e sono soggetti a forme di sfruttamento.

Legalità è sicurezza e i Sindaci lo sanno bene in quanto avere contezza delle presenze sui territori significa essere messi nelle condizioni di controllare e garantire i diritti fondamentali.

L’emersione dei cittadini stranieri irregolari ha un rilevante significato per la prevenzione della diffusione del contagio e per la salute pubblica. Allo stesso tempo è una risposta di legalità e di maggiore sicurezza per tutti.

Il provvedimento in esame che prevede la possibilità di assunzione di cittadini stranieri irregolari, con la stipula di un contratto di lavoro a tempo determinato ed il relativo regolare permesso di soggiorno, va dunque nella direzione auspicata da enti locali, organizzazioni di impresa, organizzazioni sindacali, enti del terzo settore, associazioni.

Come infatti dichiarato dal delegato Anci all’immigrazione e sindaco di Prato, Matteo Biffoni     ”Premesso che in questo momento di emergenza sanitaria si tratta di garantire a tutti la tutela sanitaria, e quindi la sicurezza pubblica, e che il lavoro è la componente fondamentale da cui partire, questo intervento – sottolinea Biffoni – consente di dare una risposta alle difficoltà oggettive legate ai percorsi di regolarizzazione già avviati per chi contribuisce concretamente allo sviluppo del territorio attraverso il proprio lavoro, evitando altresì che si possano innescare pericolosi fenomeni di sfruttamento o di infiltrazione di criminalità organizzata”

È necessario attivare meccanismi di regolarizzazione e emersione nonché promuovere strumenti di welfare territoriale, come la rete Siproimi, che da quando è iniziata l’emergenza i Comuni hanno subito offerto per fornire alloggi adeguati, rispondendo alle emergenze sanitarie dei territori.

ALI- Autonomie locali italiane sostiene e condivide le considerazioni espresse dall’Anci sul provvedimento in via di sviluppo.

Sul punto si è espresso anche il procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho: «In una situazione come quella attuale, trasformarli in forza lavoro regolare sarebbe un doppio risultato, per la dignità di queste persone e per il rispetto della legalità». Con la pandemia, sottolinea il magistrato, la criminalità organizzata «fa proseliti tra i giovani» e, con le sue imprese, «cerca di intercettare i finanziamenti pubblici».

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