TRASPORTO PUBBLICO SCOLASTICO, COMUNI PRESTO ESONERATI DA PAGAMENTO

I Comuni continuano a pagare il servizio di trasporto pubblico scolastico nonostante non sia più utilizzato dal 23 febbraio. Secondo le norme attuali gli enti locali non possono, infatti, applicare decurtazioni di corrispettivo alle aziende che forniscono i servizi di scuolabus. Il tentativo di inserire un emendamento “libera Comuni” in sede di conversione del Dl Cura non è andato a buon fine, ma si sta lavorando ad una riformulazione dello stesso emendamento elaborato da Fabio Melilli (Pd) per farlo rientrare nel decreto di Aprile. Come annunciato dal presidente del consiglio Giuseppe Conte, il prossimo decreto stanzierà 50 miliardi di euro per la ripresa , di cui 3,7 destinati a coprire le mancate entrate di comuni, province e città metropolitane. Sarà proprio questa la sede in cui far rientrare l’esonero dal pagamento del trasporto scolastico.

In arrivo decreto sblocca debiti da 10-12 miliardi
Anche il Governo ha confermato l’intenzione di risolvere la questione del trasporto scolastico. Il sottosegretario al ministero dell’economia, Pier Paolo Baretta, ha ribadito l’idea del governo di procedere a una riedizione del decreto sblocca debiti del 2013 per velocizzare i pagamenti delle p.a. verso i fornitori. Si dovrebbe investire sulla misura tra i 10 e 12 miliardi, sufficienti a sbloccare meno della metà dei 30 miliardi di debiti scaduti degli enti pubblici. A beneficiare di questa linea di credito, erogata agli enti da Cdp attraverso un fondo ad hoc, saranno soprattutto i comuni.

 

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