L’Agenzia Dogane e Monopoli con determinazione direttoriale del 23 Aprile autorizza la riapertura “nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria”. Con nota prot. n. 123757/R.U. del 22 aprile 2020, il Direttore dell’Agenzia ha informato il Ministro dell’Economia e delle Finanze di voler avviare, in considerazione delle iniziative in fieri e delle tempistiche relative alla c.d. “Fase 2” dell’attuale emergenza epidemiologica, un graduale ripristino delle attività di gioco secondo criteri che privilegino motivi di salute pubblica. In particolare la direttiva prevede:
- dal 27 aprile 2020 la ripresa della raccolta dei giochi numerici “10&Lotto”, “Millionday”, “Winforlife” e “Winforlife Vincicasa” le cui estrazioni avvengono da remoto, mantenendo in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori;
- dal 4 maggio 2020 la ripresa della raccolta dei giochi “SuperEnalotto”, “SuperStar”, “SiVinceTutto SuperEnalotto”, “Eurojackpot”, “Lotto tradizionale” – le cui attività estrazionali e di controllo verranno effettuate nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria – e delle scommesse che implicano la certificazione da parte del personale dell’Agenzia;
- dall’11 maggio 2020 la ripresa della raccolta delle scommesse su eventi sportivi e non sportivi, ivi compresi quelli simulati – mantenendo in ogni caso l’obbligo di spegnimento dei monitor e dei televisori – e della raccolta tramite dispositivi elettronici del tipo “slot machines”
La task force guidata da Vittorio Colao nella tabella relativa alla Fase 2, per riaperture e codici Ateco, con i rischi per tutte le categorie dei lavoratori in corrispondenza del codice (92) riguardante “Attività di lotterie, scommesse, case da gioco” segnala il settore in rosso (valore più a rischio) per quanto riguarda la classe di aggregazione sociale e in arancione (valore medio-alto) la classe di rischio integrato.
Tuttavia la riapertura anche se graduale ci sarà e le reazioni sono state diverse.
Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha scritto su twitter “C’è l’Italia bloccata e non sappiamo niente di preciso sulla riapertura di imprese, negozi e scuole. Tutto chiaro invece sull’azzardo, per lo Stato la prima industria da far ripartire”. Sul punto è intervenuto anche Luigino Bruni, Professore ordinario di Economia Politica, Università Lumsa e Presidente della Scuola di Economia Civile che, con in una lettera indirizzata a Conte scrive “giochi” e l’azzardo dovrebbero riaprire – se non possiamo chiuderli per sempre – come ultima attività del Paese, dopo la manifattura, i teatri, le biblioteche, i negozi. Far riaprire le sale scommesse prima dei musei e delle scuole dà al Paese un messaggio etico molto negativo, che produce molti più danni, anche economici, di quelli stimabili dal MEF»
Anche “Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo di cui fa parte ALI-Lega delle Autonomie Locali esprime la propria ferma contrarietà all’ipotesi di riaprire, forse già dal 4 maggio, le sale giochi. Nel Comunicato si legge “il gioco d’azzardo è tutt’altro che un’attività essenziale, anzi comporta numerosi rischi di carattere sia sociale sia sanitario. Proprio la situazione di lockdown ha avuto il positivo risultato di contenere le forme di abuso e dipendenza da gioco d’azzardo. Sarebbe sorprendente e deplorevole che, in una situazione di generale e grave impoverimento del paese, si consentisse la riapertura di locali che producono di fatto ulteriore perdite di denaro specie per le fasce più deboli della popolazione. Inoltre, va ricordato un altro aspetto rilevante. Molte delle persone che frequentano le sale giochi hanno un’età avanzata e, dunque, sono particolarmente esposte ai rischi collegati alla diffusione del Covid-19. Per queste ragioni Mettiamoci in gioco chiede al governo e alle forze politiche che le sale giochi siano tra gli ultimi esercizi commerciali a essere riaperti, quando l’emergenza sanitaria sarà del tutto sotto controllo”.