“Il governo ci ascolti, potrebbe saltare l’erogazione di servizi essenziali. Non vorremmo ritrovarci a gestire ‘pericolosi assembramenti’ di rifiuti lungo le strade delle nostre citta’”. Lo scrivono in una lettera diretta al presidente del Consiglio Conte, il presidente dell’Anci, il delegato alla finanza locale, i sindaci delle citta’ metropolitane e tutti i presidenti delle Anci regionali, in rappresentanza dell’intera categoria dei sindaci italiani. “Caro presidente, purtroppo, il decreto ‘Rilancio’ non sembra cogliere in pieno la complessita’ delle problematiche che investono i Comuni. La continuita’ dei servizi sul territorio puo’ essere garantita solo con impegni concreti, senza i quali non solo potrebbero incrinarsi il dialogo e la collaborazione tra le Istituzioni, ma verrebbe a crearsi un grave pregiudizio per i sindaci nell’esercizio delle loro funzioni sui territori e nei confronti delle proprie comunita’”. La lettera matura al termine di un confronto “non facile con il ministero dell’Economia” sia sull’ammontare delle risorse necessarie per ristorare le mancate entrate dei Comuni, sia sulla revisione di alcune regole contabili alla base della formulazione dei loro bilanci. “Nessuno oggi puo’ valutare con precisione la dimensione della sofferenza finanziaria che rischia di mettere fuori gioco un intero comparto, in particolare i Comuni gia’ in crisi o in situazione di piu’ severa tensione finanziaria”. “Prima del varo del dl Rilancio, che non contiene quello che serve ai Comuni e cioe’ ai cittadini, lei deve ascoltarci” e’ questo l’appello dei sindaci a Conte affinche’ prenda in carico personalmente la trattativa, cominciando dal tema piu’ urgente di tutti: il ristoro della tassa sui rifiuti che i sindaci non intendono chiedere ai gestori delle attivita’ commerciali per i mesi in cui sono stati costretti a chiudere per decreto. La perdita di entrate per i Comuni e’ ben piu’ pesante dei 3 miliardi di euro previsti nel dl Rilancio. “Anche per la gestione dei rifiuti, le cifre sono tutt’altro che certe e le competenze appaiono confuse con l’entrata in campo dell’Arera che sarebbe stato meglio ripensare alla luce dell’impatto effettivo dell’emergenza – scrivono allarmati i sindaci -. Arera ha calcolato le riduzioni tecniche del prelievo sui rifiuti, basate sulla valutazione della minor produzione dovuta al lockdown delle attivita’ economiche piu’ colpite, in 400 milioni di euro, rimandando a ulteriori provvedimenti l’individuazione di mezzi di copertura delle relative minori entrate”. “L’impegno dei Comuni- scrivono i sindaci a Conte- e’ fondamentale, tanto piu’ in relazione ai servizi che erogano, in particolare quello della raccolta dei rifiuti che in nessun modo puo’ essere interrotto ma che anzi va sostenuto, giorno per giorno, con adeguati flussi finanziari, se non vogliamo correre il rischio che a un’emergenza sanitaria se ne aggiunga un’altra. Non vorremmo alzare i toni dell’interlocuzione con il Governo, per evitare polemiche e strumentalizzazioni. Siamo certi che comprenderai che non possiamo lasciare nulla di intentato di fronte a possibili sottovalutazioni nella considerazione delle richieste dei Comuni italiani”. Fonte: Agenzia DIre
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SINDACI A CONTE: GOVERNO CI ASCOLTI, POTREBBE SALTARE L’EROGAZIONE DI SERVIZI ESSENZIALI
- 12 Maggio 2020
- Covid 19 | Fase 2
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