ll documento con le proposte per chiudere l’anno e riaprirlo a settembre, costruendo una scuola inclusiva che guarda al futuro ascoltando le esigenze di tutti e rispettando i diritti dei bambini. L’hanno firmato una decina di realtà non profit tra cui Movimento Cooperazione Educativa, Coordinamento genitori democratici, Legambiente Scuola e Formazione, Gruppo Nazione Nidi Infanzia, Federazione Italiana dei Cemea, Centro Servizi per il Volontariato del Lazio, Federazione Focus – Casa dei Diritti Sociali, Acque Correnti rete Nazionale SCU, Across, Reggio Children Srl. Tra le proposte su come chiudere l’anno scolastico:
- Proponiamo per lo 0/6 che vengano costruite le condizioni per i Comuni per organizzare situazioni sperimentali nell’estate, che rispondano da una parte alle esigenze dei genitori che riprenderanno il lavoro e dall’altra consentano di capire, in situazioni meno vincolate, risorse e limiti per l’attivazione dei servizi a settembre.
- Per la fascia 6/14 vanno promosse alleanze pedagogiche più strutturate sui territori, coinvolgendo soggetti diversi, con una sinergia tra educazione formale e non formale, facendo dialogare insegnanti e mondo associativo, del terzo settore, personale degli EE.LL.
Un Patto per l’educazione che potrebbe successivamente vedere gruppi di bambini/studenti impegnati in percorsi educativi, di apprendimento e ricerca in orario extra-scolastico su particolari temi/problemi che l’emergenza chiama potentemente in causa. Tra le proposte su come riaprire l’anno scolastico:
Da settembre va assunta come priorità fondamentale l’apertura della scuola in presenza, prevedendo da subito l’attivazione di interventi/misure/investimenti per renderla possibile, al fine di limitare il più possibile il ricorso a formule miste, garantendo dal primo giorno la copertura di tutti i posti in organico e il potenziamento degli organici degli insegnanti, degli insegnanti di sostegno, degli ATA, e dei dirigenti scolastici. È necessaria una risoluzione tempestiva delle problematiche relative alla gestione delle graduatorie d‘istituto, alla mobilità del personale, e all’immissione in ruolo degli insegnanti e degli ATA. È necessario mettere i Comuni gestori di servizi 0/6 nelle condizioni di poter assumere personale sia di ruolo che a tempo determinato derogando dai limiti di spesa attualmente vigenti.