Le Linee guida per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti nella fase 2 dell’emergenza COVID-19 predisposte dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e diffuse in data 17 maggio 2020 fanno parte integrante del Dpcm del 17 Maggio. Il documento costituisce il presupposto normativo su cui costruire la progettazione e gestione di iniziative per la fase di riapertura delle attività ludico-ricreative / centri estivi o attività organizzate per bambini di età superiore a 3 anni e per gli adolescenti o per minori che possono frequentare parchi e giardini pubblici, con genitori o adulti familiari, d’intesa con tutti i soggetti che nei territori collaborano tradizionalmente con i Comuni. Dal 15 giugno possono partire le attività ludiche, ricreative ed educative per bambini, anche al chiuso o all’aria aperta nel rispetto delle indicazioni contenute nelle linee guida nazionali
LE INIZIATIVE DEI COMUNI
Il decreto Rilancio prevede la possibilità di utilizzare il bonus baby sitter da 1.200 euro per frequentare i centri estivi. In anticipo rispetto alla definitiva adozione di un quadro normativo di riferimento e di linee guida di sicurezza per educatori e bambini, molti Comuni hanno avanzato proposte e progetti che per non farsi trovare impreparati all’appuntamento con la fine della scuola. Si riportano alcune esperienze frutto di una prima ricerca sulla rete, mentre sarebbe molto utile che si formasse una vera e propria “banca dati”, data la sensibilità di questi servizi in modo da poter confrontare le azioni dei comuni.
Firenze: è tra i Comuni con progetti in stato di definizione più avanzato e punta all’utilizzo di spazi sia chiusi che aperti, in particolare a scuole con grandi spazi all’aperto. Alto rapporto educatori-bambini, costituzione di piccoli gruppi e fasce omogenee di età, stessi operatori sono i parametri di sicurezza già messi a punto dal Comune e confermati dalla linee guida nazionali. Oltre alle attività ludiche e sportive, in cantiere la programmazione di attività di recupero scolastico per chi è rimasto indietro con la didattica a distanza e attività di educazione ambientale. Infine pasti monodose ed ingressi scaglionati.
Ferrara: il Comune ha promosso la sottoscrizione di un protocollo condiviso Comune, mondo cooperativo e sindacati per la gestione dei campi estivi 2020. Si è dunque proceduto a condividere la progettazione e la realizzazione dei Campi Estivi con i principali soggetti del territorio per essere certi di creare un servizio capace di offrire a tutti le stesse garanzie, in termini di qualità, di sicurezza e di approccio didattico. L’amministrazione ha voluto mettere a sistema tutte le risorse per garantire, alla città e ai cittadini, servizi adeguati alla situazione e uniformi nell’approccio e nelle soluzioni proposte.
Torino: ha formato gruppi di lavoro con esperti di sicurezza e pedagogisti in modo da attuare le prescrizioni nazionali. L’idea è quella di utilizzare edifici scolastici, anche rimodulando gli spazi interni ed esterni in funzione della tutela della salute e della sicurezza. Spazi esterni alla scuola saranno utilizzati per attività specifiche on collaborazione con l’assessorato all’ambiente.
Empoli: anche l’amministrazione comunale di Empoli si è mossa in anticipo e ha dato avvio ad una coprogettazione da fare insieme ai soggetti proponenti (soggetti del terzo settore, soggetti pubblici e privati). Il Comune ha emanato un avviso pubblico per ricercare soggetti interessati a organizzare in sicurezza i centri estivi sul territorio comunale in modo da preparare per tempo i progetti fornendo una rapida risposta alle famiglie. Le decisioni del Governo/Regione andranno dunque ad integrare il modello organizzativo ipotizzato dal Comune.
Merate: l’amministrazione comunale ha inviato una lettera alle associazioni, agli oratori e alle scuole per unire forze e spazi e verificare la disponibilità a collaborare per l’organizzazione dei centri estivi per i ragazzi di età compresa tra i 6 e 14 anni. Inoltre, è stato promosso anche un sondaggio tra le famiglie i cui bambini sono iscritti all’asilo nido per valutare l’ipotesi di un’apertura nei mesi estivi. La programmazione del centro estivo è stata affidata all’azienda speciale Retesalute e dovrà prevedere la possibilità di coinvolgere gli oratori e le associazioni iscritte nei registri comunali, con una gestione unitaria, coordinata e diffusa in più luoghi del territorio comunale. Le attività prevedono proposte educative, di socializzazione e di crescita.