Analisi del “Decreto Rilancio”: molti interventi a sostegno di imprese e occupazione, meno attenzione alle donne, all’ambiente e al Green new deal
Più sostenibili, più flessibili e più competitive: le imprese utilizzino la fase di rilancio del Paese per cambiare modello di business a favore dello sviluppo sostenibile. E il governo pensi alla possibilità di convertire i 19 miliardi che ogni anno destina a sussidi dannosi all’ambiente per ridurre il cuneo fiscale, aiutare le imprese a diventare più green e investire sui giovani e le donne. Inoltre, utilizzando le nuove opportunità del “Next generation EU”, il fondo europeo per la ripresa, è possibile realizzare da subito un piano di investimenti dedicati alle città e ai territori per rendere il nostro Paese più sicuro e resiliente, migliorando la qualità della vita delle persone. Sono queste alcune delle proposte emerse oggi durante il secondo evento ASviS Live “Verso una ripresa trasformativa all’insegna della resilienza e della sostenibilità”, al quale sono intervenuti il Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli, gli amministratori delegati e i presidenti di alcune delle principali imprese italiane (Ferrero, UniCredit, Tim, Coop ed Enel) ed esponenti delle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, delle istituzioni e del terzo settore.
L’ASviS ha presentato un “Pacchetto di investimenti a favore dello sviluppo sostenibile delle città e dei territori”, un vero e proprio intervento per la ricostruzione e l’accrescimento delle diverse forme di capitale (economico, umano, sociale e naturale) colpite dalla crisi, perfettamente in linea con le proposte della Commissione UE. La proposta approfondisce e dettaglia i contenuti del Rapporto ASviS “Politiche per fronteggiare la crisi da Covid-19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile” (pubblicato il 5 maggio) e ha un costo stimato in201,7 miliardi di euro di risorse aggiuntive in 10 anni, da sostenere con risorse comunitarie e nazionali. Il Pacchetto è articolato in quattro aree: transizione verde (riqualificazione energetica del patrimonio edilizio; sicurezza sismica; sicurezza idrogeologica; mobilità sostenibile), trasformazione digitale (infrastrutture e servizi digitali; scuola e università), sanità e lotta alla povertà (con un focus sulle periferie).