INIZIATIVE A SOSTEGNO DI ANZIANI E DISABILI DURANTE IL LOCKDOWN. BUONI ESEMPI DAI TERRITORI

Incontri informativi su smart working e disabilità, campagne di sensibilizzazione tra le fasce più fragili in Italia e nei Paesi in via di sviluppo sulle norme igieniche da rispettare per evitare il contagio: sono solo alcuni dei contributi di Fondazione Asphi e Cbm Italia onlus.

Durante il lockdown la pratica dello smart working è stata una scelta obbligata per gran parte delle imprese italiane. Se per tanti lavoratori ha consentito di conservare la propria occupazione e di rispettare al contempo le misure restrittive, per alcune categorie più fragili come quella delle persone con disabilità ha spesso rappresentato il rischio di esclusione dal contesto lavorativo. Come rendere dunque lo smart working accessibile anche per i lavoratori disabili? Nascono da queste considerazioni le diverse iniziative messe in campo da Fondazione Asphi, che da oltre 40 anni si occupa di promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso l’uso delle tecnologie digitali.

Di fronte all’inedita situazione di emergenza la Fondazione ha deciso di dare vita a un team multidisciplinare per promuovere l’estensione dello smart working anche ai lavoratori con disabilità. Va in tale direzione “Smart working e disabilità: si può fare”, il webinar pensato per raccogliere il potenziale bisogno di datori di lavoro e lavoratori sul tema. Ma quella di Asphi è una prospettiva a lungo termine che punta a far sì che lo smart working, anche una volta superata l’emergenza, sia considerato un “accomodamento ragionevole” a cui l’azienda è vincolata a rispondere. Ciò significherebbe ridefinire mansioni, formare i lavoratori disabili al digitale e agli ausili necessari, rivedere il quadro di riferimento normativo e scegliere delle piattaforme accessibili. Obiettivo dell’iniziativa è dunque non soltanto quello di promuovere l’adattamento della postazione lavorativa come ambiente fisico, di ergonomia, di dispositivi e ausili ma, ancor più, di riconciliare il ciclo vita-cura-lavoro, obiettivo che richiede una visione culturale e metodologica nuova.

“Le risposte ai bisogni emersi, sviluppate da chi opera nel Terzo settore, possono diventare una preziosa risorsa per tutti. Con questa convinzione Asphi si impegna a rendere disponibili e condividere le proprie competenze. Negli ultimi tre mesi ci siamo concentrati in particolare sulla formazione e consulenza a distanza e sull’attività di divulgazione delle nostre conoscenze con una quindicina di webinar su risorse per la didattica a distanza, tematiche su inclusione lavorativa, strategie e tecnologie per affrontare il cambiamento in età anziana”, racconta Rossella Romeo della Fondazione Asphi.

Ne è un esempio il ciclo di incontri informativi gratuiti che la Fondazione ha organizzato su “Anziani fragili a domicilio” per sostenere coloro che, avendo in carico la gestione della cura dei familiari anziani a casa, durante l’emergenza hanno dovuto fare i conti con una situazione ancora più difficile. Mancata possibilità di usufruire di servizi e personale competente, aumento del senso di incertezza e disorientamento rispetto alla gestione e all’organizzazione della quotidianità, sono solo alcuni tra gli effetti derivati dal lockdown. Il webinar ha fornito risposto su come affrontare queste difficoltà attraverso consigli pratici di supporto alla vita quotidiana: come aiutare l’anziano ad accettare i cambiamenti e la perdita di autonomia o adattare l’ambiente domestico per favorire l’autonomia, avvicinare la persona all’uso di tecnologie semplificate, proporre attività per migliorare l’attenzione e la memoria e per passare piacevolmente il tempo.

Tra le organizzazioni impegnate nel sostegno alle categorie più vulnerabili come le persone anziane, con disabilità o con malattie croniche, si è distinta anche Cbm Italia onlus, l’organizzazione umanitaria da oltre 110 anni impegnata nella prevenzione e cura della cecità evitabile. Duplice l’azione della ong: nel segno della continuità nei Paesi in via di sviluppo dove opera e con un inedito impegno in Italia, a Bergamo, al fianco di Fondazione Insieme con Humanitas.

Il progetto +Aria (Attività ricreative inclusive e assistenza), dedicato a 22 famiglie di bambini affetti da Sindrome Charge a cui l’emergenza Covid-19 ha sottratto servizi riabilitativi essenziali, e ancora prima il nostro contributo all’allestimento a Bergamo di un centro di degenza per la quarantena per pazienti dimessi ma ancora positivi al virus, si inseriscono all’interno del nuovo Piano di intervento di Cbm in Italia. L’obiettivo è quello di fronteggiare l’attuale emergenza sociale e promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, da sempre tra le più vulnerabili. Vogliamo poter garantire loro il diritto alla salute, all’istruzione e ai mezzi utili a condurre una vita indipendente e attiva. Così come espresso dalla Convenzione dei diritti delle persone con disabilità, queste devono essere considerate attive protagoniste della propria vita, titolari degli stessi diritti e opportunità degli altri” ha dichiarato Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia onlus.

In un’ottica di adattamento e resilienza Cbm Italia si è fortemente impegnata nella lotta al Covid-19 anche nei progetti già avviati in Africa, Asia e America Latina dove la ong opera abitualmente. Ma se le attività messe in campo hanno subito una rimodulazione in linea con il nuovo contesto pandemico, l’obiettivo è rimasto quello di continuare a garantire assistenza alle persone più fragili. Sono state così realizzate campagne di informazione nei centri salute, negli ospedali e nelle comunità per sensibilizzare sulle corrette pratiche igieniche di prevenzione, attraverso messaggi radio, tv e megafoni, ma anche formazione al personale sanitario sulle misure preventive necessarie. Alle persone con disabilità, alle loro famiglie e ai più bisognosi, nonché allo staff medico, Cbm ha provveduto a distribuire kit di mascherine, disinfettante, sapone e fazzoletti, creando anche punti per l’igiene personale, dove le persone possono lavarsi le mani.

Un ulteriore contributo a sostegno dei disabili è stata la creazione da parte della ong di un archivio ragionato di risorse e documenti sul proprio sito intitolato Covid-19 e disabilità, che offre e rende facilmente accessibili contenuti che promuovono il disability mainstreaming e il coinvolgimento attivo e la tutela dei diritti delle persone con disabilità nella risposta all’emergenza sanitaria. I documenti sono divisi in sezioni tematiche: risposta inclusiva all’emergenza, sviluppo su base comunitaria, bambini e educazione, salute mentale, salute della vista, genere, toolkit, webinar. Il centro risorse può essere utilizzato dagli attori della società civile, ma anche dalle istituzioni.

da asvis.it/-alleanzaagisce/

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