RICCI: NON CONFONDIAMO L’EMERGENZA SANITARIA CON IL TEMA DELL’IMMIGRAZIONE

“Bisogna fare attenzione. Non vanno confuse l’emergenza sanitaria con il tema dei flussi migratori, altrimenti si crea confusione e non si raccontano le cose come stanno”. Così Matteo Ricci, presidente nazionale ALI e sindaco di Pesaro, oggi durante un dibattito televisivo su La7.“L’Italia ora deve difendersi da coloro che vengono da fuori e in particolar modo da chi viene da Paesi nei quali il coronavirus è più diffuso che in Italia. Le due zone più preoccupanti in questo momento,  stando alle notizie che abbiamo, sono i Balcani e il Brasile, sui quali dobbiamo certamente tenere la guardia più alta rispetto agli arrivi. Questo lavoro va fatto bei confronti di tutte le popolazioni che vengono in Italia, che vengano dall’Africa o dall’America, dall’Europa o dall’Asia; credo che questo sia l’atteggiamento che dobbiamo assolutamente tenere, almeno finché non è ‘sconfitto’ il coronavirus. Questa che è la questione sanitaria, che riguarda per forza di cose il tema dei flussi migratori. Proprio per questo adesso c’è una gestione diversa rispetto al passato, perché se arrivano alcune persone con il coronavirus va applicata la quarantena come a chiunque altro. Il Ministero dell’Interno, tra imbarcazioni e strutture temporanee, sta cercando di trovare una soluzione per far svolgere la quarantena a chi risulta positivo. Sui flussi migratori il Ministro Lamorgese sta facendo un ottimo lavoro. Nell’ultimo anno sono stati moltiplicati i rimpatri rispetto alla propaganda dell’anno precedente; e in particolar modo oggi si cerca un accordo con la Tunisia, che è anche uno dei pochi paese democratici del Nord Africa. E’ un fatto importante.La cosa più pericolosa ora, dunque, è la disinformazione e la confusione che si può creare tra questioni vicine ma completamente differenti, quali l’emergenza sanitaria e l’immigrazione. Ribadiamo l’ovvio: il coronavirus non ha colore, siamo di fronte a una pandemia, e creare confusione non è intelligente né utile al Paese”.

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