Le stazioni ferroviarie rappresentano sempre di più un punto strategico nelle città, divenendo un nodo per l’integrazione modale e un hub della mobilità dolce e sostenibile. Il nuovo concept di stazione prevede che essa non sia più soltanto un punto di accesso ferroviario, ma che rappresenti uno spazio e un luogo della città concepito per offrire ai viaggiatori un’ampia gamma di soluzioni di mobilità, fisicamente e digitalmente integrate tra loro e nella città.
Se ne è parlato nel corso dell’evento digitale Le stazioni ferroviarie come HUB della mobilità, nell’ambito della IV Conferenza Nazionale sulla Sharing Mobility, con il Ministero dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Roma e Comune di Pesaro, istituzioni ed amministrazioni che stanno puntando già da diversi anni sul rilancio del ruolo delle stazioni all’interno del tessuto urbano per agevolare e rendere più sostenibile e sicura la vita dei cittadini.
“L’aspetto più rilevante – ha spiegato Angelo Mautone Direttore del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – sono i piani urbani della mobilità sostenibile. Nel prossimo decreto saranno stanziati 4,5 milioni in via sperimentale da utilizzare per collegare i poli universitari alle stazioni ferroviarie, attraverso una serie di reti ciclabili urbane. È un percorso da fare, di pari passo con la sharing mobility e le collaborazioni con RFI ed università sono fondamentali per poter realizzare progetti di questo tipo”
Proprio del collegamento tra stazioni ferroviarie e poli universitari (nell’ 80% dei casi distano tra loro non più di 3 chilometri) attraverso la costruzione di percorsi ciclabili ne ha parlato RFI che ha in corso un progetto sperimentale. “È importante- ha spiegato Luigi Contestabile di Rete Ferroviaria Italiana – che ci siano luoghi dove lasciare le bici, in sicurezza, sia nelle stazioni che nelle università, e la costruzione di percorsi sicuri, che aiuteranno la diffusione della micromobilità e che saranno un plus per i cittadini”.
Sempre per Rete Ferroviaria Italiana è intervenuto nel corso dell’evento Antonello Martino, che ha spiegato come l’emergenza Covid abbia aumentato la necessità di una gestione più efficiente degli spazi, soprattutto esterni. “Fondamentalmente, gli obiettivi sono arrivare ad una qualità urbana, garantendo sicurezza anche all’esterno delle stazioni potenziando e migliorando gli spazi esterni, con verde ed efficienza energetica. Il Piano Stazioni punta infatti sulla riqualificazione urbana delle aree limitrofe alla stazione, la riqualificazione delle stazioni e la connessione con la città, ottimizzando l’allocazione dei servizi intermodali intorno alle stazioni”.
Anna Parasacchi, Coordinatrice del Green City Network – che nel suo intervento ha parlato della Carta per la Rigenerazione Urbana, che si fonda sul fermare il consumo di suolo e rendere protagoniste le città e gli spazi urbani – ha spiegato la sua visione di stazione: “Le stazioni sono vetrine delle città, entrano nel tessuto storico di queste, sono una sorta di manifesto smart e digitale ma allo stesso tempo green. La direzione che si vuole dare ad esse è una grande opportunità per le nostre città”.
Le amministrazioni locali sono fondamentali, per il dialogo e lo sviluppo di progetti di questo tipo e molti comuni stanno muovendo passi concreti per la realizzazione di opere che rendano le stazioni luoghi chiave per la città. È il caso della Città Metropolitana di Bologna e del suo Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, come spiegato da Lorenza Dell’Erba, che ha descritto il PUMS nel capoluogo emiliano: “Fondamentale la progettazione di un trasporto pubblico metropolitano con reti integrate e con le stazioni al centro di esso, attraverso la creazione di 30 centri di mobilità, veri e propri nodi di interscambio, nuove porte di accesso all’area metropolitana ed hub intermodali.”
Anche Roma sta andando nella direzione delle stazioni ferroviarie come hub della mobilità. “Stiamo cercando di tenere in piedi gli obiettivi del PUMS come sistema urbano. Nel 2018 – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Luca Montuori – abbiamo siglato un protocollo d’intesa come RFI per lo sviluppo dei sistemi stazione intorno alla città. L’Anello Verde è una rete ecologica che collega patrimonio paesaggistico e spazi pubblici con i nodi ferroviari e la mobilità dolce, e che si basa su cinque pilastri fondamentali: l’ambiente, la mobilità intelligente ed alternativa, la qualità ed integrazione, lo sviluppo a saldo zero, l’ascolto e la partecipazione.
“Sulla mobilità – ha osservato infine Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e Vicepresidente del Direttivo dell’Anci – ora abbiamo grandi opportunità: oltre ai bonus che incentivano gli acquisti di bici e monopattini, il Recovery Fund ed il DL Semplificazioni potranno incentivare gli altri sindaci a puntare sulle biciclette come mezzo principale di spostamento nelle città”. Ha ricordato su questa direttrice, la Bicipolitana di Pesaro, progetto nato quindici anni fa e in continua espansione anno dopo anno che è arrivato a 100 chilometri.
“Le stazioni – ha concluso Anna Parasacchi, coordinatrice del Green City Network– entrano nel tessuto storico delle città, sono una sorta di manifesto smart e digitale ma allo stesso tempo green. La direzione che si vuole dare ad esse è una grande opportunità per le nostre città”. da fondazionesvilupposostenibile.org