Con il decreto semplificazioni sono state introdotte importanti novità per la realizzazione di stazioni di ricarica di veicoli elettrici. Di particolare interesse è la disciplina prevista nei casi in cui le infrastrutture vengano realizzate su aree pubbliche o su aree private ad uso pubblico. In questi casi il decreto detta ai comuni regole precise per gestire il prelievo sull’occupazione, sia in regime di Tosap, sia in regime di Cosap. La norma contenuta nell’art. 57 detta due regole fondamentali. La prima stabilisce, senza possibilità di deroga, che il prelievo sull’occupazione di suolo pubblico debba essere calcolato solo sullo spazio occupato dalle infrastrutture di ricarica senza considerare lo spazio occupato dagli stalli di sosta, la seconda invece concede la possibilità alle singole amministrazioni comunali di esentare dal prelievo anche le infrastrutture che compongono le stazioni di ricarica, purché il prodotto erogato provenga da fonti di energia rinnovabile. Il legislatore chiarisce che le infrastrutture realizzate su strade pubbliche devono essere accessibili a tutti gli utenti stradali, in modo non discriminatorio, per questo ha imposto un criterio di tassazione che va a escludere l’applicazione della tassa o del canone sull’area che delimita le aree di sosta. Considerato che il parcheggio viene occupato a rotazione e può, in determinati orari, anche rimanere nella disponibilità della collettività, è condivisibile la linea tracciata dal decreto che riprende di fatto un orientamento della Cassazione che già aveva ritenuto non soggetti, per mancanza di presupposto, i parcheggi a pagamento delimitati dalle linee blu. Rimane così nella discrezionalità dei comuni solo la scelta se sottoporre al prelievo l’occupazione realizzata con le infrastrutture, ovvero quelle strutture fisse che sottraggono alla collettività uno spazio pubblico. Il legislatore, nello spirito della semplificazione, ha rimosso la riserva di legge che vige in tema di esenzioni, concedendo espressamente ai comuni la possibilità di azzerare il prelievo, una scelta che senza espressa previsione normativa sarebbe stata inibita per quei comuni che gestiscono ancora l’entrata in forma tributaria. Le amministrazioni comunali saranno quindi chiamate a valutare come e se applicare alle infrastrutture il prelievo, e per farlo potranno affidarsi ai principi abitualmente utilizzati per la definizione dei piani tariffari. Si tratta dei principi di «beneficio economico» e di «sacrificio imposto alla collettività». Il primo si riferisce al vantaggio che trae l’iniziativa economica privata dallo sfruttamento del suolo pubblico, ovvero quel valore economico rappresentato dalla disponibilità dell’area a cui le imprese concessionarie delle stazioni di ricarica fanno riferimento per ricavare il loro profitto. Il secondo invece misura il sacrificio per il mancato godimento di spazi pubblici che solitamente vengono lasciati alla libera circolazione delle persone, o alla libera sosta dei veicoli. Da “Italia Oggi”
MOBILITÀ ELETTRICA: SÌ ALLE AGEVOLAZIONI PER LA TOSAP SULLE STAZIONI DI RICARICA CON IL DECRETO “SEMPLIFICAZIONI”
- 4 Settembre 2020
- governo
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