DECRETO LEGGE “SEMPLIFICAZIONI”: AFFIDAMENTI SOTTO SOGLIA CON AVVISO DI INDIZIONE

Procedure sotto soglia con previa pubblicazione di un avviso di indizione, ma senza i chiarimenti richiesti da Anac sull’applicazione del criterio della rotazione; confermate le ampie deroghe per gli affidamenti sopra soglia, ritenuti dall’Anac sproporzionate, ma con l’inserimento dell’obbligo di pubblicità. Sono queste alcune delle scelte compiute dal legislatore che sta esaminando il decreto Semplificazioni (il cui esame è stato concluso mercoledì mattina in commissione) rispetto alle articolate osservazioni di commento emesse dall’Autorità nazionale anticorruzione ai primi di agosto. Si tratta di osservazioni Anac rispetto alle quali, in alcuni casi il parlamento sembra avere mostrato attenzione, mentre in altri casi meno.

Nel caso della procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara, l’Anac aveva formulato alcuni rilievi sull’introduzione del criterio, da osservare nella rotazione, della diversa dislocazione territoriale delle imprese invitate, sostanzialmente ignorate dal legislatore, pur in presenza di alcuni emendamenti. Per l’Anac la «previsione desta qualche perplessità, in quanto non precisa su che base, regionale, provinciale o altro, vada considerata diversa la dislocazione territoriale, e sembra dunque destinata a causare disomogeneità in fase applicativa»; inoltre, si tratterebbe di una norma che «rischia di essere produttiva di quegli stessi effetti discriminatori ratione loci che, con consolidato orientamento, la giurisprudenza (e la stessa Autorità) censurano in quanto lesivi dei principi di uguaglianza, non discriminazione, parità di «trattamento e concorrenza». Il suggerimento di una maggiore chiarezza al riguardo è stato però, come detto, ignorato. Viceversa, nelle modifiche apportate in commissione è stata inserita una previsione che impone alle stazioni appaltanti di dare evidenza dell’avvio delle procedure negoziate tramite pubblicazione di un avviso informativo sui rispettivi profili istituzionali e anche dell’indicazione dei soggetti invitati.

Per quanto riguarda la disciplina degli affidamenti sopra soglia Ue (art. 2, comma 4 del decreto-legge) si tratta di una ampia deroga ad ogni disposizione (tranne antimafia, norme penali e principi Ue). Su questa norma, non toccata in alcun modo al senato se non per quanto attiene all’introduzione della previa pubblicazione dell’avviso di indizione della gara, l’Anac aveva specificato che sarebbe stato opportuno che si trattasse di deroghe limitate ad alcune specifiche categorie e/o settori, comunque per un periodo circoscritto di tempo e senza possibilità di ricorrere ad eventuali proroghe. Se sul tempo la deroga sembra essere stata limitata al 31 dicembre 2021 (anche se era stata fissata inizialmente a fine luglio 2021), sull’applicazione a quasi tutti i settori di attività non si è intervenuti.Non sembrano quindi essere state superate le perplessità dell’Anac che aveva parlato di deroga «sproporzionata rispetto all’obiettivo di incentivare gli investimenti pubblici nel settore delle infrastrutture e dei servizi pubblici» e tale da «mettere in dubbio l’osservanza della disciplina in materia di trasparenza, proprio in considerazione della mancanza di un esplicito rinvio normativo». da “Italia Oggi”

 

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