UN DECRETO DEFINISCE CRITERI E PARAMETRI PER SUPPORTARE I PICCOLI COMUNI

La L. 6 ottobre 2017, n. 158, la legge sui piccoli comuni, promuove e favorisce il sostenibile sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni, ossia quelli con popolazione residente fino a 5.000 abitanti e quelli istituiti a seguito di fusione tra Comuni aventi ciascuno popolazione fino a 5.000 abitanti.

I piccoli Comuni possono beneficiare di finanziamenti qualora rientrino in una delle tipologie elencate dal comma 3 dell’art. 1 della L. 6 ottobre 2017, n. 158, secondo parametri che il comma 4 rinvia ad apposito decreto del Ministro dell’Interno, da adottare di concerto col Ministro dell’ambiente, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, il Ministro del lavoro e il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sentito l’ISTAT.

Il Viminale ha a tal fine coordinato un apposito tavolo tecnico che ha individuato i citati parametri secondo. Il decreto avrebbe dovuto essere adottato entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della Legge, ma l’approvazione formale arriva col segnalato D.M. 10 agosto, che appunto definisce i parametri occorrenti per determinare le tipologie dei Comuni che possono beneficiare dei finanziamenti concessi ai sensi dell’art. 3 della L. n. 158/2017.

I parametri

L’Allegato A al decreto elenca i parametri per ciascuna delle tipologie previste:

Lett. Tipologia dei Comuni Parametro
a) collocati in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico misura percentuale dell’area a pericolosità idraulica o a pericolosità da frana sul totale della superficie comunale
b) caratterizzati da marcata arretratezza economica reddito IRPEF mediamente dichiarato calcolato dal rapporto tra l’ammontare complessivo del reddito imponibile e il numero dei contribuenti
c) significativo decremento della popolazione residente rispetto al censimento generale del 1981 rapporto percentuale tra la popolazione rilevata nell’ultimo censimento rispetto a quella del censimento del 1981
d) caratterizzati da condizioni di disagio insediativo Presenza di almeno una delle seguenti condizioni: indice di vecchiaia elevato, bassa percentuale di occupati rispetto alla popolazione, Comune rurale
e) caratterizzati da inadeguatezza dei servizi sociali essenziali ammontare della spesa per interventi e servizi sociali rapportata alla popolazione
f) ubicati in aree contrassegnate da difficoltà di comunicazione e dalla lontananza dai grandi centri urbani indicatori che verificano almeno una delle seguenti due condizioni: Comuni non coperti da infrastrutture di rete per l’accesso Internet e Comuni distanti dai centri urbani
g) popolazione residente con una densità non superiore ad 80 abitanti per chilometro quadrato rapporto tra la popolazione rilevata dal censimento e la superficie comunale
h) comprendenti frazioni con le caratteristiche di cui alle lettere a), b), c), d), f) o g) non individuato perché le frazioni non sono rilevate dall’Istat dal 1991
i) appartenenti alle Unioni di Comuni montani o che esercitano obbligatoriamente in forma associata le funzioni fondamentali tutti i Comuni appartenenti alle Unioni e che esercitano in forma associata le funzioni fondamentali attraverso Unioni o convenzioni
l) con territorio compreso totalmente o parzialmente nel perimetro di un parco nazionale, di un parco regionale o di un’area protetta percentuale di superficie del territorio comunale ricadente in un’area protetta rispetto alla superficie complessiva
m) istituiti a seguito di fusione inclusione dei nuovi Comuni tra quelli con popolazione fino a 5.000 abitanti
n) rientranti nelle aree periferiche e ultraperiferiche appartenenza del Comune alla classe «periferico o ultraperiferico»

da quotidianopa.leggiditalia.it


Legge-n.158-6-ottobre-2017-GU-piccoli-comuni

PICCOLI COMUNI, DECRETO 10 agosto 2020

PICCOLI COMUNI, Decreto, Allegato A

PICCOLI COMUNI, Decreto, Allegato B

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