Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 19 -11-2019 Roma Politica Senato. La Commissione Bilancio al lavoro Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 19 -11-2019 Rome (Italy) Politic Quirinale. The Budget Commission at work
Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri notte la nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef) 2020, che definisce il perimetro entro il quale si iscriveranno le misure della Legge di bilancio per sostenere la ripresa. Per il 2021 l’obiettivo di indebitamento netto è al 7% del Pil rispetto a un tendenziale del 5,7%, con uno spazio di bilancio per una manovra espansiva di 1,3 punti percentuali di Pil, cioé oltre 22 miliardi. Il debito/Pil è previsto in calo nel 2021 di 2,4 punti dal 158% al 155,6%; per gli anni successivi si delinea un percorso di graduale rientro, con l’obiettivo di riportarlo al di sotto del livello pre-Covid entro la fine del decennio.
Grazie alle misure espansive, nel 2021 è attesa una crescita del Pil del 6% (rispetto a un tendenziale del 5,1%), che nel 2022 e nel 2023 si attestera’ al 3,8% ed al 2,5% rispettivamente. Si legge nel comunicato di Palazzo Chigi.
Il governo intende “attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità”, si legge nella nota. Il documento definisce il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della prossima legge di bilancio, che “avrà come obiettivo quello di sostenere la ripresa dell’economia italiana nel triennio 2021-2023, in stretta coerenza con il prossimo Piano nazionale di ripresa e resilienza”.
“Gli interventi – indica il comunicato – saranno principalmente rivolti a sostenere, nel breve termine e per tutta la durata della crisi da COVID-19, i lavoratori e i settori produttivi più colpiti; a valorizzare appieno le risorse messe a disposizione dal programma ‘Next Generation EU’ per realizzare investimenti e riforme di vasta portata e profondità; ad attuare un’ampia riforma fiscale che migliori l’equità, l’efficienza e la trasparenza del sistema tributario riducendo anche il carico fiscale sui redditi medi e bassi, coordinandola con l’introduzione di un assegno universale per i figli; ad assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse verso gli utilizzi più opportuni a garantire un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’equità e della produttività dell’economia; a ricondurre l’indebitamento netto della pubblica amministrazione verso livelli compatibili con una costante e sensibile riduzione del rapporto debito/Pil”.