AMBIENTE, QUALITÀ DELL’ARIA. SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA. L’ITALIA HA VIOLATO LA DIRETTIVA IN MANIERA SISTEMATICA E CONTINUATA

Pubblichiamo la Sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 10 novembre 2020. La Repubblica Italiana, avendo superato, in maniera sistematica e continuata, i valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10, superamento che è tuttora in corso, in diverse zone del territorio nazionale, è venuta meno all’obbligo sancito dal combinato disposto dell’art. 13 e dell’allegato XI della direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa; e, non avendo adottato, a partire dall’11 giugno 2010, misure appropriate per garantire il rispetto dei valori limite fissati per le concentrazioni di particelle PM10 in tutte tali zone, è venuta meno agli obblighi imposti dall’art. 23, § 1, letto da solo e in combinato disposto con l’allegato XV, parte A, e, in particolare, all’obbligo previsto all’art. 23, § 1, secondo comma, della medesima direttiva, di far sì che i piani per la qualità dell’aria prevedano misure appropriate affinché il periodo di superamento dei valori limite sia il più breve possibile.

Corte di giustizia dell’Unione Europea. Grande Sezione. Sentenza del 10 novembre 2020

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