E’ stata presentata oggi la Rete dei Comuni sostenibili, un progetto promosso da ALI assieme all’Associazione Città del Bio e alla società di servizi Leganet. Obiettivo della nuova associazione è far sì che le città possano contribuire al raggiungimento dei 17 Obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite che indirizzano le scelte dell’Unione Europea e costituiscono l’Agenda 2030: tradurre quindi a livello locale gli obiettivi del BES – Benessere Equo e Sostenibile definiti dall’Italia.
Aderendo alla Rete, i Comuni si faranno misurare alla fine di ogni anno secondo il set d’indicatori (circa 160) di benessere e sostenibilità (BES), ma soprattutto coopereranno, condividendo su una piattaforma digitale i progetti che sono finalizzati a migliorare gli stessi indicatori e ogni azione significativa utile ad accelerare l’innovazione dal basso. L’associazione, infatti, fornirà un supporto ai Comuni, anche avvalendosi di partnership, li aiuterà per il reperimento di risorse esterne, tramite bandi europei, nazionali e regionali, diffondendo informazioni, progetti compiuti e buone pratiche, farà formazione per gli amministratori e per gli operatori degli enti e offrirà loro importanti servizi.
Presidente dell’associazione è Valerio Lucciarini, direttore nazionale di ALI (Autonomie Locali Italiane). Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente di ALI e sindaco di Pesaro Matteo Ricci, il Sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, il portavoce ASviS Enrico Giovannini, il Presidente della Antonio Ferrentino Città del Bio, e la Sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra.
“La grande novità della Rete dei Comuni Sostenibili è che, anno dopo anno, potremo misurare, in tutti i Comuni, le azioni di governo, la coerenza delle politiche locali col principio di sostenibilità, rendendola dunque concreta”, spiega Matteo Ricci, presidente nazionale ALI e sindaco di Pesaro. “Oggi siamo in piena crisi di governo, ma se guardiamo ai prossimi mesi, il Paese post-Covid, le risorse del RecoveryPlan che segneranno la ripresa e la trasformazione del Paese, sarà fondamentale misurare le politiche locali, che dovranno migliorare la qualità della vita e i nostri territori. I Comuni sono gli unici che possono far ‘cadere a terra’ le linee programmatiche decise al livello nazionale. Per questo noi sindaci abbiamo chiesto che il 10% del totale delle risorse del Recovery, circa 20 miliardi, sia dato direttamente ai Comuni, per spendere subito e meglio in progetti validi. I Comuni migliori, più virtuosi, che fanno parte della Rete – conclude Ricci – verranno premiati ogni anno a Roma durante il Festival delle Città”.
“Il BES è un modo nuovo di pensare”, ha detto Valerio Lucciarini, “Lo scopo è diventare una delle esperienze più avanzate a livello europeo, attuando le indicazioni della Commissione Europea contenute nel «European Handbook for SDG Voluntary Local Reviews». Si punta a tradurre e introdurre in Italia gli obiettivi dell’Europa con una certificazione sulle politiche di sviluppo, puntando anche a colmare il gap tra enti piccoli e enti grandi, coinvolgendo i piccoli comuni e borghi in questo progetto di cooperazione e di trasformazione”.
“C’è una nuova sensibilità tra i cittadini, soprattutto durante questa pandemia, ha sottolineato Enrico Giovannini, portavoce ASviS, “e c’è un’attesa straordinaria sulle istituzioni. Quest’anno organizzeremo 5 scuole per amministratori comunali, a distanza. Abbiamo già lavorato e continueremo a farlo con le Università sostenibili, la RUS (Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile), che è la prima esperienza di coordinamento e condivisione tra tutti gli Atenei italiani impegnati sui temi della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, per lavorare insieme sul territorio”.
Il progetto è stato già accreditato alla Cabina di regia di «Benessere Italia», il coordinamento istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per le politiche del BES e dell’Agenda 2030, e inserito fra quelli di «Repubblica Digitale», l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.