Proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: pubblichiamo le proposte dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili) esposte in audizione presso le Commissioni riunite Bilancio e Politiche dell’Unione europea del Senato.
Il Presidente dell’ANCE Gabriele Buia ha indicato due problemi fondamentali da risolvere:
- determinare una governance di qualità in grado di assumersi le sue responsabilità, in un processo decisionale chiaro, trasparente e responsabile;
- l’assenza di una visione strategica dimostrata dalla presenza di tanti titoli, pochissimi progetti pronti, nessuna vera semplificazione dei percorsi autorizzativi delle opere infrastrutturali.
Secondo le stime elaborate dai costruttori italiani, con l’attuale impostazione a fine 2026 si saranno spese solo il 48% delle risorse per i cantieri.
Per non perdere l’occasione di ripresa, secondo l’ANCE si dovrà agire su due binari paralleli:
- il primo dovrà sfruttare tutte le semplificazioni esistenti e gli snellimenti possibili per mettere a terra subito le risorse, aprire i cantieri e, sul fronte privato, far decollare il grande piano di efficientamento energetico e messa in sicurezza degli edifici previsto dal pacchetto degli interventi del Superbonus;
- il secondo dovrà liberare cittadini e imprese dalla stretta burocratica e dall’asfissia regolatoria che ha caratterizzato fino ad oggi anche i tanti progetti di riforma.
Restando nel settore delle costruzioni, è evidente che questo sia quello che soffra di più anche e soprattutto per i ritardi e l’arretratezza della Pubblica Amministrazione, con la quale le relazioni sono continue.
L’ANCE ha definito cinque priorità:
- puntare sulla manutenzione e semplificare le procedure per fare ripartire i cantieri e accelerare gli investimenti;
- procedura autorizzativa semplificata e una Pubblica Amministrazione rafforzata;
- svoltare finalmente verso un modello di rigenerazione urbana sostenibile;
- prorogare e semplificare il Superbonus 110% che secondo i costruttori rappresenta uno strumento strategico per lo sviluppo e per l’attuazione di un programma concreto di riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, in linea con gli obiettivi di sostenibilità e di riduzione del consumo del suolo definiti nell’ambito del Green Deal europeo;
- attenzione specifica ad una politica industriale per il settore delle costruzioni.
da lavoripubblici.it