Codice degli appalti e Recovery plan, l’ANAC contro lo stop

Autorità anticorruzione e sindacati nettamente contrari alla sospensione del codice degli appalti proposta dall’Antitrust, mentre fra le forze politiche la Lega si schiera ancora una volta a favore. «Non possiamo immaginare – dice il presidente dell’ANAC, Giuseppe Busia, in una dichiarazione inviata all’Ansa – una semplice sospensione, totale e immediata, del codice degli appalti e il ricorso alle sole direttive europee per l’utilizzo dei fondi Next Generation Eu. Anzi, «tale scelta, lungi dal portare un’accelerazione, rischierebbe di bloccare le gare per l’improvvisa assenza di riferimenti certi». Busia considera invece «opportuna una revisione anche profonda della disciplina». Il presidente dell’Anticorruzione, pur riconoscendo una convergenza con tante proposte dell’Antitrust, bolla la proposta di sospendere il codice come «slogan semplificatorio», che, lungi dall’evitare il cosiddetto blocco della firma, «rischierebbe di bloccare le gare per l’improvvisa assenza di riferimenti certi».

La proposta dell’Antitrust non scalda l’Ance. «Il codice di fatto è già sospeso da tempo – dice il vicepresidente Edoardo Bianchi – e le norme in materia di lavori pubblici sono solo ormai un guazzabuglio: la polemica è quindi del tutto ingiustificata». Non bisogna distrarsi dai veri obiettivi: «Avanti nell’immediato con il Dl Semplificazioni per le opere del Recovery e nel frattempo avviare una riforma organica di tutto il sistema».
Molto più dure le parole dei sindacati: no a colpi di mano – dice il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra – e no a giungle senza regole. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, definisce «inaccettabile» la proposta dell’Antitrust, che per la Uil produce «il peggior risultato possibile». Critici anche i sindacati delle costruzioni: «Non siamo disponibili a destrutturazioni delle regole e delle tutele», mandano a dire i segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil.

Fra le forze politiche è ancora la Lega a schierarsi: «Sospendere il codice degli appalti – dice il viceministro alle Infrastrutture, Alessandro Morelli – e attenersi alle sole direttive europee per aggiudicare gli appalti interessati dal Next Generation Eu e le opere strategiche, come proposto dall’Antitrust, può essere una buona soluzione. Non possiamo sprecare tempo per realizzare i progetti e nemmeno rischiare di perderci nell’attuale labirinto di norme esistenti». da “Il Sole 24 Ore”

ANACBusiaAudizioneRecoveryFund.Senato11.3.2021

 

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