“Ravvisiamo una eccessiva frammentazione degli interventi destinati ai Comuni, per infrastrutture sociali, mobilita, rigenerazione, efficientamento energetico, e alcuni nodi non sciolti rispetto a come si governerà questa grande operazione”. Così il presidente Anci Antonio Decaro alla Conferenza unificata. “Il rischio è che tra accordi interministeriali, ripartizione delle risorse alle Regioni e successivi bandi o avvisi pubblici per i Comuni si allunghino di molto i tempi di realizzazione dei progetti. Proprio quello che si vorrebbe evitare per non sprecare l’occasione unica del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”.
“Ringraziando il Governo per l’interlocuzione necessaria per il successo di questa sfida impegnativa e importante per il Paese – ha premesso il presidente dell’Associazione dei Comuni italiani e sindaco di Bari -, poniamo alcune questioni soprattutto di metodo”.
“Lo dice il passato recente: molti piani nazionali che sono anche richiamati nel Pnrr, restano per anni sulla carta per via del lunghissimo iter per l’assegnazione delle risorse – ha proseguito Decaro -. Chiediamo inoltre finanziamenti diretti e non intermediati, norme di semplificazione specifiche per la realizzazione delle opere previste nel Piano, riduzione dei passaggi formali, coordinamento degli investimenti che hanno una dimensione urbana e piano straordinario di assunzioni di personale a tempo determinato”.
L’Anci aveva già espresso una posizione dei Comuni nell’audizione parlamentare svolta sul Recovery Plan e presentato un documento che pubblichiamo.