Le emissioni globali di anidride carbonica da consumi energetici potrebbero crescere di 1,5 miliardi di tonnellate nel 2021, il secondo aumento più alto della storia dopo quello del 2010 che seguì la crisi finanziaria. L’allarme lo lancia l’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) in concomitanza con il vertice mondiale sul clima organizzato dal presidente Usa, Joe Biden, in occasione della Giornata della Terra.
La Global Energy Review 2021 dell’AIE stima che le emissioni di CO2 potrebbero aumentare di quasi il 5% quest’anno arrivando a oltre 33 miliardi di tonnellate e tornando così ai livelli precedenti alla pandemia. Queste prime stime confermano dunque i timori avvertiti negli ultimi mesi da molti esperti, inclusa la stessa AIE: la riduzione delle emissioni di CO2 registrata nel 2020 (-5% secondo gli ultimi dati) sarebbe stata solo temporanea e, in concomitanza di una ripresa economica “business as usual” senza interventi correttivi green, le emissioni avrebbero fatto registrare un significativo effetto rebound (cioè un effetto “rimbalzo”) tornando ai trend degli ultimi anni e compromettendo il raggiungimento degli obiettivi climatici del prossimo decennio.
Le stime per il 2021 dell’AIE si basano su un’analisi in tempo reale dei trend di crescita economica e del settore energetico. Il quadro che ne emerge, infatti, è conseguente all’accelerazione delle vaccinazioni Covid-19 in molte delle principali economie e le risposte fiscali diffuse alla crisi che stanno aumentando le prospettive di crescita economica e portando a un rimbalzo della domanda di energia nel 2021.
Il motore principale di questa crescita è la domanda di carbone, che dovrebbe aumentare del 4,5%, persino superando il livello del 2019 e avvicinandosi al suo massimo storico dal 2014, con il settore elettrico che sarebbe responsabile di tre quarti di questo aumento.
La domanda globale di energia, secondo l’AIE, aumenterebbe del 4,6% nel 2021, guidata dai mercati emergenti e dalle economie in via di sviluppo, tornando al di sopra del livello del 2019. La domanda di tutti i combustibili fossili sarebbe destinata a crescere in modo significativo nel 2021, con il carbone e il gas destinati a superare i livelli del 2019. Anche il petrolio sarebbe in forte ripresa, ma dovrebbe rimanere al di sotto del picco del 2019, poiché il settore dell’aviazione rimane sotto pressione.
Oltre l’80% della crescita della domanda di carbone nel 2021 dovrebbe provenire dall’Asia, guidata dalla Cina. Anche l’uso del carbone negli Stati Uniti e nell’Unione europea sarebbe destinato ad aumentare, pur rimanendo ben al di sotto dei livelli pre-crisi.
La generazione di elettricità da fonti rinnovabili dovrebbe aumentare di oltre l’8% nel 2021, rappresentando oltre la metà dell’aumento della fornitura complessiva di elettricità a livello mondiale. Il più grande contributo a tale crescita dovrebbe provenire dal solare e dall’eolico, che, come afferma l’AIE, sono sulla buona strada per il loro più grande aumento annuale nella storia. Si stimano aumenti nella produzione di elettricità di 275 terawattora, ovvero circa il 17% rispetto allo scorso anno, per l’eolico e di 145 terawattora, quasi il 18% rispetto allo scorso anno, per il fotovoltaico. La loro produzione combinata dovrebbe raggiungere più di 2800 terawattora nel 2021.
“A meno che i governi di tutto il mondo – ha affermato Fatih Birol, direttore esecutivo dell’AIE – non si muovano rapidamente per iniziare a ridurre le emissioni, è probabile che nel 2022 dovremo affrontare una situazione ancora peggiore”.
da fondazionesvilupposotenibile.org