Città dei 15 minuti. Convegno con il professor Carlos Moreno. Intervenuti i sindaci Francesco Italia, Beppe Sala e Antonio Decaro

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Il professor Carlos Moreno, franco-colombiano, docente alla Sorbona di Parigi, è stato il primo a introdurre il concetto di città dei 15 minuti proponendo una nuova concezione dell’idea di prossimità all’interno delle città, orientata allo sviluppo sostenibile. Secondo la sua teoria, in contesto urbano, il lavoro, i negozi, l’assistenza sanitaria, l’istruzione, il benessere, la cultura, lo shopping e il divertimento dovrebbero essere idealmente tutti raggiungibili entro quindici minuti da casa propria, a piedi o in bicicletta. Obiettivo di questo innovativo approccio alla pianificazione è quello di influire positivamente sul ritmo di vita nelle città, ricollegando le persone con il loro territorio ed eliminando gli spostamenti inutili con mezzi inquinanti ed energivori. A cambiare è, innanzitutto, la prospettiva: se finora urbanisti e architetti pensavano a come far raggiungere punti distanti tra loro nel minor tempo possibile, oggi la sfida diventa avvicinare questi punti, in modo da ridurre la necessità di muoversi per soddisfare le esigenze primarie individuali.

“La città in 15 minuti altro non è che un’azione per restituire dignità ai tanti quartieri delle nostre città, nati e cresciuti nel tempo come satelliti staccati dal centro. Dignità e al tempo stesso servizi di prossimità, per vivere una nuova dimensione sostenibile di vicinato”. Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, intervenuto ad un convegno sulle Città dei 15 minuti.
“In questi quindici mesi di pandemia – ha spiegato Decaro – le città hanno dimostrato la propria resilienza, termine spesso abusato. Abbiamo dovuto fronteggiare e spiegare mesi di distanziamento, dicendo ai cittadini che quella stessa socialità, che prima della pandemia noi sindaci promuovevamo, non era più possibile. Ma il virus ci ha fatto anche scoprire che le nostre comunità si sono mantenute sui quartieri e sulla dimensione del vicinato”. Ed è su questa linea che il presidente dell’Anci intende continuare nel mettere a valore le risorse del Next Generation EU. “Non sarà facile spendere – ha avvertito però Decaro -, per questo abbiamo chiesto che ci siano semplificazioni normative, velocità nel ricevere le risorse e personale adeguato a istruire i vari progetti”. “Ci siamo trovati con l’esplosione della mobilità dolce, con centinaia di monopattini per le strade e biciclette elettriche. Tutte cose che contiamo di migliorare partendo dai quartieri, che devono avere la stessa dignità e la stessa qualità e quantità di servizi del centro città”.
Sulla stessa linea di Decaro il sindaco di Milano Beppe Sala che ha parlato di “occasione storica che ci viene dall’Europa su cui dobbiamo farci trovare pronti affinché questa occasione non resti solo uno slogan. All’Italia arriverà il 30 per cento delle risorse totali, da spendere entro il 2027-2027. I sindaci devono osare per ricostruire città più verdi e sostenibili e dimostrare che il cambiamento non può non partire dalla dimensione urbana”. “Non libro dei sogni quindi – ha concluso Sala – ma progetti già definitivi altrimenti non ce la faremo e ci troveremo tra qualche anno a dirci che l’Italia riesce a spendere solo il 30 per cento delle risorse comunitarie”.
“Sentiamo il peso politico ed etico di muoverci con azioni costanti e condivise”, ha detto da parte sua il sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “La città in 15 minuti – ha aggiunto – è modello che tiene insieme da un lato pianificazione urbanistica alla luce di quello che accade con crescita disordinata, dall’altro la possibilità che la pandemia ci offre come sete di equità e partecipazione. Dobbiamo entrare nell’ottica di consumare spazio in maniera consapevole, facendo un salto qualità e cambio passo in chiave sostenibile”.

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