Dall’idea del green pass per partecipare alla movida in città, allo smart working e alla strutturazione della cabina di regia del Recovery sono tanti i temi affrontati dal Presidente Ali e Sindaco di Pesaro Matteo Ricci nella sua relazione introduttiva.
Il “green pass” per partecipare alla movida nelle città. L’idea la lancia Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e presidente di Ali (Autonomie locali italiane). “Come la controlliamo la movida? Le discoteche sono ancora chiuse ma i ragazzi la festa la fanno uguale”, osserva Ricci, sul palco dell’assemblea nazionale Ali a Bologna. “E se scoppia un focolaio in una città di chi è la colpa, del sindaco?- chiede Ricci-. Io penso che se vogliamo affrontare l’estate con serietà, l’idea di utilizzare il green pass per entrare in quei luoghi di città dove l’aggregazione e assembramento sono impossibili da controllare sia uno strumento da valutare. Magari può essere un incentivo per chi vuole divertirsi e non si è ancora vaccinato”. Infatti secondo Ricci occorre “aggredire” il tema dei ‘ni vax’, cioè di chi sta prendendo tempo per vaccinarsi al Covid, pur non essendo ideologicamente contrario ai vaccini. “È difficile- afferma il sindaco di Pesaro- convincere chi viene da una cultura negazionista, no vax, complottista. Ma c’è una fascia, la vediamo nei 60-70enni ma anche tra i più giovani, di gente che sta ancora a vedere. Dobbiamo portare quelli a vaccinarsi e creare condizioni di incentivo obbligatorio”. Secondo il numero uno Ali “se oggi possiamo guardare all’estate con fiducia è perché non è prevalso il liberi tutti. Se fosse prevalsa l’idea del riaprire subito tutto, del ‘via le mascherine’, saremmo dentro una quarta ondata devastante che avrebbe compromesso la campagna ci vaccinazione e la ripresa economica
Lo smart working “è un sistema di lavoro che andrà avanti per sempre, ma non è vero che in questo anno e mezzo è aumentata la produttività nel settore pubblico, se vogliamo dirci la verità. E abbiamo avuto fatica far tornare a lavorare”. Lo dice il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, presidente di Ali (Autonomie locali italiane). Invece un dipendente pubblico “in un momento come questo deve avere anche un senso di appartenenza, è il momento di dare di più, non di meno”. Considerando anche il fatto che chi riceve uno stipendio dallo stato è stato in qualche modo ‘risparmiato’ dalla crisi pandemica. In questo anno e mezzo “sono stati quasi tutti non tutelati. Non è stata colpita solo la grande rendita e, senza ovviamente paragonarlo alla prima, il dipendente pubblico”, dice ancora Ricci.
“È una vergogna che i comuni non siano nella cabina di regia del Recovery, quando il 60% dei fondi ricadrà direttamente o indirettamente sugli enti locali”. Il Governo “cambi registro anche su questo tema”. Lo dice il presidente Ali (Autonomie locali italiane), Matteo Ricci, durante l’assemblea nazionale in corso a Bologna. Nel corso della sua relazione Ricci ha puntato il dito anche contro le norme in vigore nel paese. “Con le regole attuali l’Italia non coglierà l’occasione storica del Recovery fund”, scandisce Ricci. Con le norme attuali nel nostro paese “per fare un’opera da un milione di euro ci vogliono di media cinque anni, per fare un’opera da 100 milioni ce ne vogliono 15”. Poi il “codice degli appalti non funziona, tanto che siamo continuamente in deroga”, elenca Ricci. E ci sono “procedure troppo lunghe”: occorre “ridurre ulteriormente il numero di pareri e i tempi”. Inoltre “non possiamo consultare tutti quegli enti nelle conferenze dei servizi” e occorre “limitare il potere delle soprintendenze”. Il numero uno Ali riferisce poi il ragionamento che fanno gli “scafati”: quando il premier Draghi si renderà conto che con le norme attuali non è possibile attuare il piano, si arriverà al commissariamento del Pnrr. Ma ma “sarebbe una sconfitta per la democrazia- sottolinea ancora il sindaco- perché passerebbe l’idea che per fare le cose in questo paese bisogna mettere da parte le regole e procedere in maniera straordinaria”.