Riaperture. Cosa serve alla scuola: in un’infografica le priorità imprescindibili della Rete EducAzioni

Cinque i punti proposti dalla Rete EducAzioni, priorità imprescindibili proposte a Governo e Parlamento, sollevando l’attenzione sulla Scuola, anche per la riapertura a settembre, anche alla luce delle risorse e possibilità aperte dal PNRR, oggi sono rappresentati in un’infografica:

https://www.alleanzainfanzia.it/uninfografica-per-raccontare-le-proposte-di-alleanza-ed-educazioni-per-lo-0-6/

  1. Spendere per migliorare – Verranno ribadite alcune questioni preliminari che devono fare da cornice a qualsiasi intervento di miglioramento della Scuola, con un focus particolare sul pericolo di riduzione delle risorse e dei finanziamenti, giustificati con la ‘scusa’ del calo demografico, senza dimenticare alcune criticità ancora presenti come le classi ‘pollaio’, frequenti nei primi anni della scuola secondaria di secondo grado o le cosiddette “classi ghetto”, fenomeno che riguarda circa un terzo di tutte le classi di ogni ordine e grado.
  2. Ripensare gli spazi e la didattica della scuola – Un punto caldo da affrontare per assicurare un futuro alla Scuola è certamente quello dell’edilizia scolastica, un patrimonio che in tutta Italia è sostanzialmente vecchio: 53 anni di età media degli edifici. Gli investimenti pur cospicui previsti dal PNRR non sembrano adeguati ad affrontare almeno le situazioni più gravi. Il rischio è quello di favorire progetti pronti da tempo e non quelli davvero necessari. Nella ristrutturazione degli edifici scolastici dobbiamo essere in grado di cogliere l’occasione per iniziare a modificare, attraverso gli ambienti di apprendimento, anche il modo di fare didattica.
  3. Inquadrare il sistema integrato 0-6 nell’Istruzione e garantire target minimo di copertura in tutte le regioni – È necessario arrivare al definitivo inquadramento dell’intero sistema integrato 0-6 all’interno del Ministero dell’Istruzione, istituendo una Direzione Generale dedicata. Così come si deve migliorare e integrare quanto previsto nel PNRR nel campo dei servizi educativi per la prima infanzia, per arrivare davvero a un target minimo nella copertura dei servizi (33%) in tutte le regioni, in gestione pubblica diretta o affidati in convenzione, garantendo risorse costanti per la gestione dei servizi e l’accesso gratuito o semi-gratuito agli stessi.
  4. Serve un cambiamento strutturale della Scuola – per prevenire e contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa, con azioni di sistema che riguardano l’organizzazione e la didattica. E la messa in campo di azioni credibili: dal numero ‘sostenibile’ in termini educativi di ragazzi/e per classe, soprattutto quelle degli istituti tecnici e professionali, passando all’estensione del tempo pieno a livello nazionale e in particolar modo nel Sud, fino ad arrivare alla garanzia per ogni scuola di poter contare su di un organico stabile e funzionale.
  5. Dare una risposta articolata alla crisi educativa – è indispensabile comporre un quadro unitario degli investimenti derivanti dal PNRR, dalla nuova programmazione europea (Child Guarantee) e dalle risorse ordinarie e definire una funzione integrata di coordinamento tra i molteplici centri di competenza. È necessario inoltre un sistema di monitoraggio trasparente che contempli l’attivazione di poteri sostitutivi in caso di inadempienza e garantisca che la “messa a terra” degli investimenti avvenga secondo un approccio partecipativo, cooperativo e solidale.

da alleanzainfanzia.it

CS_Riapertura-scuola_EducAzioni

Precedente

Disabilità. Le agevolazioni previste nella guida aggiornata dell’Agenzia delle Entrate

Successivo

FOIA. Pubblicati i risultati del monitoraggio 2020 presso i Ministeri e la Presidenza del Consiglio dei Ministri