Legge su sindaci. Ricci: positiva, ma togliere incandidabilità perchè è discriminatoria

Togliere l’incandidabilità per i sindaci che ambiscono a un seggio in Parlamento. A chiederlo sono i primi cittadini del centrosinistra, che nei prossimi giorni presenteranno un emendamento ai disegni di legge in discussione in Parlamento sulla responsabilità dei sindaci. A spiegarlo è Matteo Ricci, primo cittadino di Pesaro, coordinatore dei sindaci del Pd e presidente nazionale di ALI (Autonomie locali italiane), questa sera nel corso di un dibattito alla Festa dell’Unità nazionale di Bologna. “ll Pd ha avuto la forza e il coraggio di presentare un pacchetto di norme a firma Zanda, Parrini e altri a tutela dei sindaci – sottolinea Ricci – ringraziamo molto, perché finalmente qualcuno è passato dalle parole ai fatti con un provvedimento che tutelerà i sindaci dal punto di vista penale e che riconoscerà lo sforzo che ogni giorno migliaia di sindaci fanno sul territorio. Quindi speriamo che questo provvedimento vada avanti velocemente, grazie alla spinta del Pd”. Manca però una parte, avverte Ricci, e per questo “presenteremo un emendamento che riguarda l’incandidabilità dei sindaci”. Oggi, spiega infatti il primo cittadino di Pesaro, “c’è una norma che a nostro parere è discriminatoria, perché solo i sindaci per candidarsi in Parlamento si devono dimettere almeno sei mesi prima delle elezioni. Questo ovviamente è un ostacolo insormontabile, perché significa far scattare il commissariamento del Comune”. Questo emendamento, sottolinea Ricci, “significa in sostanza non avere paura dei sindaci, che per il centrosinistra possono essere per le prossime politiche una carta in più per vincere le elezioni. I sindaci hanno consenso nei territori e l’hanno rafforzato in questi anni di pandemia, quindi il Pd tolga questa incandidabilità facendo comunque rimanere l’incompatibilità che c’è per qualsiasi altra carica istituzionale regionale, nazionale ed europea. A quel punto quel testo sarebbe davvero più completo ed efficace”, sostiene il presidente di ALI.

Ddl 2310__362587-Zanda, Parrini e altri, Senato

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