Le misure e le risorse nella Legge di Bilancio per gli Enti territoriali. Gli emendamenti dell’Anci e dell’Upi

Il disegno di legge di Bilancio 2022 interviene per gli Enti territoriali con misure specifiche e stanziamento di risorse che riassumiamo. Pubblichiamo gli emendamenti al disegno di legge presentati dall’Anci e dall’Upi.

Fondi per la progettazione 

Tra le partite più importanti per gli Enti territoriali figura senza dubbio quella sulla progettazione delle opere. La Manovra 2022, infatti, da un lato rifinanzia il Fondo progettazione creato dalla legge di Bilancio 2020 e destinato agli Enti locali. Dall’altro invece crea un nuovo Fondo ad hoc per la progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche.

Nel primo caso l’operazione contenuta nell’articolo 141 della Finanziaria prevede un aumento della dotazione del Fondo progettazione per il biennio 2022-2023, il cui budget passa infatti da 170 a 320 milioni di euro (per il 2022) e da 200 a 350 milioni (per il 2023). Una scelta dettata non solo dall’importanza giocata in questi ultimi anni dal Fondo, ma anche dall’obiettivo di sostenere l’attuazione del PNRR, la cui partita è pienamente in atto. Non a caso, quindi, la Manovra ha anche stabilito che, per il biennio 2022-2023, l’ordine di priorità nelle assegnazioni dei contributi terrà conto in prima battuta delle opere pubbliche nell’ambito del Piano.

Nel secondo caso, invece, l’articolo 142 della Manovra 2022 istituisce presso il MEF un Fondo da 5 milioni di euro l’anno dal 2022 al 2024, destinato a finanziare la progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche e di recupero e miglioramento della funzionalità idraulica dei reticoli idrografici. In questo caso però per avere maggiori informazioni sul funzionamento del Fondo (criteri e modalità di riparto tra le Regioni e le Province autonome) bisognerà attendere la pubblicazione di un apposito DPCM da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio.

Contributi ai Comuni per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie

Altro fronte di gioco è poi la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie della penisola. Per quanto riguarda le strade comunali, l’articolo 140 della Finanziaria 2022 prevede ad esempio l’assegnazione di contributi ai Comuni per investimenti finalizzati alla loro manutenzione straordinaria, assieme a quella dei marciapiedi e dell’arredo urbano.

La condizione però è che si tratti di lavori che non siano già integralmente finanziati da altri soggetti e che siano aggiuntivi rispetto a quelli previsti nella seconda e terza annualità del bilancio di previsione 2021-2023. A tal fine la Manovra stanzia 300 milioni di euro nel biennio 2022-2023, di cui 200 milioni il prossimo anno e 100 per quello successivo. Le risorse saranno gestite dal ministero dell’Interno, chiamato ad assegnare i contributi ai Comuni entro il 15 gennaio 2022, sulla base della popolazione residente al 31 dicembre 2019 post censimento.

Sempre di strade si occupa anche l’articolo 139 che con i suoi 3,35 miliardi di euro (dal 2022 al 2036) sostiene la manutenzione straordinaria, l’adeguamento funzionale e la resilienza ai cambiamenti climatici della viabilità stradale di competenza di Regioni, Province e Città metropolitane. Anche in questo caso i criteri e le modalità di assegnazione, nonché quelle di approvazione dei piani saranno contenuti un successivo decreto ministeriale (in questo caso a firma MIMS-MEF) da emanarsi entro il 28 febbraio 2022.

Ai ponti e i viadotti ci pensa invece l’articolo 166 che stanzia ulteriori risorse alle Province e alle Città metropolitane per la loro messa in sicurezza o sostituzione, andando a finanziare una misura prevista dal Decreto Agosto (art 49 del dl 104-2020) e già rifinanziata dalla Manovra 2021. La nuova legge di Bilancio 2022, infatti, ha previsto ulteriori 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e 300 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2029. I contributi – specifica il testo – saranno assegnati con decreto del MIMS entro il 30 giugno 2023.

Fondo per la legalità e per gli amministratori locali vittime di atti intimidatori

Nuovo di zecca è invece il Fondo da 15 milioni di euro nel triennio 2022-2024, creato presso il Viminale e destinato alla legalità. Il Fondo intende permettere, infatti, agli enti locali di adottare sia iniziative per la promozione della legalità, sia misure di ristoro del patrimonio dell’ente.

Le risorse potranno però essere usate anche in favore degli amministratori locali che hanno subito episodi di intimidazione connessi all’esercizio delle funzioni istituzionali esercitate.

Per avere maggiori informazioni sui criteri e sulle modalità di ripartizione del Fondo bisognerà attendere un decreto del ministero dell’Interno, che dovrebbe essere adottato entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di Bilancio.

Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane

I Comuni parzialmente o completamente montani potranno invece contare sul Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane. Anche in questo caso si tratta di una nuova misura creata da questa legge di Bilancio, nella quale confluiscono però anche le risorse di due vecchi Fondi: il Fondo nazionale per la montagna ed il Fondo integrativo per i Comuni montani.

Il nuovo Fondo in realtà sosterrà sia interventi di competenza statale, sia regionale, tutti comunque finalizzati alla salvaguardia ed alla valorizzazione della montagna, nonché all’adozione di misure di sostegno in favore dei Comuni montani.

Grazie infatti ai suoi 300 milioni di euro nel 2022-2023 il Fondo finanzierà:

  • Interventi per la tutela e la promozione delle risorse ambientali dei territori montani;
  • Interventi che diffondano e valorizzino, anche attraverso opportune sinergie, le migliori iniziative in materia di tutela e valorizzazione delle qualità ambientali e delle potenzialità endogene proprie dell’habitat montano;
  • Attività di informazione e di comunicazione sui temi della montagna;
  • Interventi di carattere socio-economico a favore delle popolazioni residenti nelle aree montane;
  • Progetti finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo delle attività agro-silvo-pastorali;
  • Iniziative volte a ridurre i fenomeni di spopolamento.

Il Fondo è gestito dal Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie.

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