Rapporto Svimez 2021. C’è una questione salariale nel Mezzogiorno che frena la crescita dei consumi. Come il PNRR può incidere sui divari di cittadinanza

RAPPORTO SVIMEZ 2021 L’ECONOMIA E LA SOCIETA’ DEL MEZZOGIORNO

Previsioni: Pil +12,4% al Sud (+15,6% al Centro-Nord) nel periodo 2021/2024. Il ruolo delle politiche di bilancio e del PNRR nella crescita. C’è una questione salariale nel Mezzogiorno che frena la crescita dei consumi. Come il PNRR può incidere sui divari di cittadinanza. La sfida dell’attuazione del Piano. Il coordinamento tra PNRR e Politiche di Coesione. Le Politiche Generali non lascino solo il PNRR.

PREVISIONI 2021/2024 E MERCATO DEL AVORO

Dopo un 2020 nel quale la pandemia ha reso sostanzialmente omogenei gli andamenti territoriali nel Centro-Nord e nel Sud, marcando una profonda differenza rispetto ai disallineamenti del passato, la SVIMEZ prevede che nel 2021 il Pil del Centro-Nord si attesterà a +6,8% mentre nel Sud crescerà del 5%. Il rimbalzo ci sarà per l’intero territorio italiano, ma con il Mezzogiorno che resta comunque, pur in un quadro generalizzato di ripresa economica, meno reattivo e pronto a rispondere agli stimoli di una domanda legata soprattutto a due fattori, le esportazioni e gli investimenti. L’export ha un effetto propulsivo più ampio nel Centro-Nord (+14,3% al Sud, + 16,5% nel resto del Paese), Gli investimenti in costruzioni, accelerano in entrambe le aree (+14,8% al Sud, +15,8% al Centro-Nord) ma tendono ad avere un impatto di traino all’economia più significativo al Sud.

Nel 2022 la SVIMEZ prevede un aumento del Pil del +4,2% al Centro-Nord e del +4% nel Mezzogiorno. Nel biennio 2023/2024 prevediamo al Sud rispettivamente +1,9% il primo anno e +1,5% il secondo, mentre nel Centro-Nord il Pil crescerebbe del +2,6% nel 2023 e del +2% nel 2024. Nel quadriennio l’impatto relativamente maggiore delle manovre di finanza pubblica e del PNRR al Sud rispetto al Centro-Nord, dovrebbe impedire al divario di riaprisi. Ma la debolezza dei consumi, conseguente alla dinamica salariale piatta (15,3% di dipendenti con bassa paga nelle regioni meridionali rispetto a 8,4% in quelle centro settentrionali), al basso tasso di occupazione e all’eccessiva flessibilità del mercato del lavoro meridionale con il ricorso al tempo determinato per quasi 920 mila lavoratori meridionali (22,3% al Sud rispetto al 15,1% al Centro-Nord) e al part time involontario (79,9% al Sud contro 59,3% al Centro-Nord), frenerebbe la crescita. La SVIMEZ stima che, dopo lo sblocco dei primi licenziamenti da fine giugno, ci siano stati circa 10.000 espulsi dal mercato del lavoro, di cui il 46% concentrato nelle regioni meridionali. Di qui l’indispensabilità di un ruolo attivo delle policy.

 

da svimez.info

Rapporto SVIMEZ-Economia illegale-cap 10 completo

Rapporto_Svimez_2021_comunicato

Rapporto_Svimez_2021_slides

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Trasferimenti agli enti locali. Fondo di solidarietà comunale per l’anno 2022. I dati sul sito del Ministero dell’Interno-Finanza locale

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