Assemblea nazionale ALI. Dai Comuni all’Europa, le sfide per l’Italia che cambia

Dai Comuni all’Europa, le sfide per l’Italia che cambia,  oggi all’Assemblea ALI un interessante confronto sul filo che lega le autonomie locali all’Unione europea. Hanno partecipato Simona Bonafè Europarlamentare, Massimiliano Fedriga Presidente Conferenza delle Regioni, Presidente Friuli Venezia Giulia e Giorgio Gori Sindaco di Bergamo. Ha coordinato i lavori Giorgia Rombolà di Rainews.

Sulla questione dell’accoglienza  Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo  ha detto che “La vicenda dei profughi dall’Ucraina la stiamo gestendo bene, ma la stiamo gestendo grazie alla mobilitazione spontanea delle reti di volontariato, civiche o cattoliche, ma questo spontaneismo a un limite e rischia di ricadere addosso ai Comuni”, e per questo “credo che ci siano precedenti che suggeriscano la creazione di un fondo dedicato. Ho mandato al capo della protezione civile qualche dato per spiegare le spese che i Comuni devono affrontare per i profughi”, ha a rivelato Gori. Secondo il sindaco di Bergamo, per l’emergenza profughi “non ce la caviamo solo con i Cas” e “c’è bisogno di dare regole a questa accoglienza diffusa”

“Bene la proposta lanciata da Ali di un fondo straordinario ai Comuni per le famiglie che accolgono profughi ucraini. L’accoglienza ha un costo per i Comuni e per dare concretezza a questa istanza ho raccolto alcuni numeri, trasmessi al capo della Protezione Civile: mense scolastiche 5€ al giorno, assistenza scolastica per un ragazzo disabile 8-9mila € all’anno, assistenza domiciliare 500€ al mese, assistenza disabile struttura dedicata 1000€ al mese per la sola quota comunale, asilo nido 1000€ al mese, scuola infanzia 300€ al mese”ha evidenziato Gori.

Simona Bonafè, Europarlamentare, si dice favorevole alla proposta di Matteo Ricci di prevedere un fondo straordinario da destinare ai Comuni e rispetto alle risorse che arrivano dall’Europa ha sottolineato che “NextGenerationEU deve diventare strumento strutturale per gli investimenti che serviranno per far fronte alle politiche energetiche e a quelle di cui avremo necessità per un’autonomia europea. Si è aperto un nuovo quadro geopolitico, come Europa dobbiamo decidere da che parte stare e sedere, da protagonisti, al tavolo dei grandi”

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