L’Assemblea ALI ha ospitato lo speech di Massimo D’Alema dal titolo “Il centesimo anniversario della nascita di Enrico Berlinguer”, Presidente Fondazione Italianieuropei.
Enrico Berlinguer è stato un riferimento indiscusso di un comunismo eretico e via via sempre più contrapposto al comunismo sovietico. Ebbe una percezione drammatica della crisi del suo mondo e tutto il suo impegno fu quello di cercare una risposta a questa crisi insieme a quella della democrazia itALIana. Cercò di mettere in campo il progetto di un comunismo democratico e di salvare la repubblica dei partiti ma egli fu un leader sconfitto. Eppure seppe gettare dei semi”. Lo ha detto Massimo D’Alema, presidente della Fondazione ItALIanieuropei, intervenendo all’Assemblea annuale di ALI, con una relazione dal titolo “Il centesimo anniversario della nascita di Enrico Berlinguer”.
Il paese avverte il bisogno che torni ad esserci una classe dirigente che abbia una formazione politica, e che non sia semplicemente l’espressione casuale della cosiddetta societa’ civile che e’ stata acriticamente esaltata per molti anni, e di cui conosciamo qualita’ e difetti”.
“Oggi si torna ad avere un bisogno della politica – ha osservato – e Berlinguer e’ stato un uomo politico, un uomo che ha saputo unire la politica alla vita, e’ stato un politico a tutto tondo con un’idea austera, seria della politica, della organizzazione, della formazione della classe dirigente, della selezione dall’alto della classe dirigente. Il Partito Comunista era una scuola, cosi’ come dall’altra parte le organizzazioni cattoliche con scuole di formazione e di selezione. Tutto questonon c’e’ piu’ e probabilmente in quelle forme non potra’ rinascere”