Sono aperte per i 7.904 Comuni italiani le candidature con cui si possono chiedere contributi a sostegno della migrazione dei servizi al cloud. Prosegue così il percorso della strategia Italia digitale 2026, come comunica il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale (Mitd), Vittorio Colao.
I contributi, pari a 500 milioni di euro complessivi, sono previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e messi a disposizione del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del consiglio dei ministri (Missione 1 Componente 1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA, investimento 1.2 “Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud). Il 40% delle risorse è destinato ai Comuni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia).
L’obiettivo dell’avviso “Abilitazione al cloud per le PA locali” è di sostenere la migrazione verso soluzioni cloud qualificate per garantire servizi affidabili e sicuri, in coerenza con quanto definito all’interno della Strategia Cloud Italia.
Percorso guidato all’interno di PA digitale 2026
Gli enti possono accedere con l’identità digitale su PA digitale 2026, richiedere i fondi destinati e ricevere un’assistenza dedicata. La scadenza delle candidature è prevista per il 22 luglio 2022. Dalla pubblicazione dell’avviso in poi sono previste delle finestre temporali di 30 giorni al termine delle quali il Dipartimento provvederà a finanziare le istanze pervenute nel periodo di riferimento.
L’avviso consente ai Comuni di candidarsi per ricevere un contributo economico e attuare la migrazione di un numero minimo di servizi verso infrastrutture e soluzioni cloud qualificati. Possono partecipare i Comuni che devono ancora avviare il percorso di migrazione o che lo hanno avviato a partire dal 1 febbraio 2020.
Grazie al percorso guidato all’interno di PA digitale 2026, è possibile comporre online il proprio piano di migrazione, scegliendo da una lista di 95 servizi. Per ogni servizio sarà necessario scegliere tra due modalità di migrazione: il trasferimento dell’infrastruttura informatica (cosiddetto lift&shift) o l’aggiornamento di applicazioni in cloud.
La classificazione dei dati e dei servizi
Propedeutica alla candidatura è la classificazione dei dati e dei servizi, secondo i criteri definiti dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale in coerenza con la Strategia Cloud Italia. La classificazione è aperta a tutte le pubbliche amministrazioni e dovrà essere completata entro il 18 luglio 2022.
Nella piattaforma è possibile effettuare la classificazione verificando e confermando l’elenco dei servizi e il livello di classificazione creati automaticamente sulla base delle caratteristiche del comune. In alternativa, l’ente può determinare una nuova classificazione del servizio, attraverso la compilazione di un questionario. Una volta ultimata, la classificazione verrà verificata dall’Agenzia per la cybersicurezza.
Il “voucher” per il cloud
Sono finanziate le attività di supporto specialistico per la migrazione verso il cloud qualificato e l’acquisto dei servizi cloud qualificati propedeutici alla migrazione.
Per poter ricevere il finanziamento non servirà presentare alcun progetto: basterà definire alcuni parametri all’interno della candidatura tra cui la dimensione dell’ente attuatore, il numero dei servizi da migrare e le modalità di migrazione.
L’importo economico del voucher è definito dal Dipartimento in base alla dimensione dell’ente (numero di abitanti) e alla tipologia di migrazione selezionata per ognuno dei servizi. Il voucher include il primo anno di canone di servizi cloud.
La strategia Italia digitale 2026
Il grande progetto di digitalizzazione della pubblica amministrazione locale, da portare avanti da qui al 2026 nell’ambito del Pnrr, ha preso ufficialmente il via questo mese. Il Ministro della Transizione digitale ha sviluppato un’apposita piattaforma su cui gli enti possono fare richiesta dei fondi del Pnrr dedicati alla transizione digitale, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere assistenza. Tutti potranno aderire ai progetti standard già predisposti, aggirando quindi, anche nelle amministrazioni più piccole o meno preparate, ogni possibile difficoltà di messa a punto dei singoli programmi.
Il piano è iniziato con l’avviso per circa 400 milioni per i Comuni volti a rafforzare l’identità digitale (Spid e carta d’identità elettronica), migrare i servizi di incasso su pagoPa e attivare più servizi possibile su app IO.
da corrierecomunicazioni.it, di Patrizia Licata