« ‘Il rispetto dei diritti di ogni persona, l’uguaglianza fra tutti i cittadini, sancita dalla nostra Costituzione e dagli ordinamenti internazionali che abbiamo fatto nostri, non sono derogabili’. Queste le parole del Presidente Mattarella in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita nel 2007 dall’Unione Europea per condannare le discriminazioni che subiscono le persone sulla base del loro orientamento sessuale. Una data che vuole ricordare quella del 17 maggio 1990 in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità eliminò l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali.
La scuola italiana, che rappresenta un contesto fondamentale in cui si forma l’identità dei giovani, ha profuso un grande impegno contro le discriminazioni. Per questo giudico vergognose, inquietanti e strumentali le polemiche sollevate da FdI e Lega contro il Ministero dell’Istruzione per aver invitato le scuole, in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e transfobia, ad organizzare momenti di riflessione e di approfondimento sulle discriminazioni e sui diritti umani.
Anche nelle Marche si registra la stessa situazione. L’Assessora Latini si scaglia contro il Ministero e quindi contro occasioni di approfondimento con gli studenti sui temi legati alle discriminazioni, al rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Latini, nascondendosi dietro la scusa falsa della propaganda gender, mette in evidenza la grande difficoltà e il pregiudizio della destra sulla questione dei diritti umani, del rispetto e della funzione stessa dell’istruzione. Come può rappresentare la Regione Marche una Giunta che strumentalizza un provvedimento in linea con i principi costituzionali? Perché Latini non dichiara che la vera vergogna è la discriminazione e che solo con l’educazione è possibile sottrarre il nostro Paese alla cultura della sopraffazione e della discriminazione?
Ricordo che nel nostro Paese le aggressioni e le violenze a sfondo omofobo sono centinaia, molte delle quali avvengono purtroppo in ambiente scolastico. Quindi esprimo piena sintonia con le iniziative promosse dal Ministero perché la scuola non va lasciata sola a lottare contro l’isolamento dei giovani e le conseguenze gravi dell’omofobia e della transfobia come emarginazione, insuccesso o abbandono scolastico, comportamenti autolesionisti o addirittura suicidi. Ma anche pieno sostegno e solidarietà con le vittime del pregiudizio perché in un mondo in cui l’orientamento sessuale è ancora motivo di atteggiamenti di discriminazione e di odio, è sempre più importante prendere una posizione per la difesa del diritto, per tutti e tutte, di amare».
Lo dichiara in una nota Micaela Vitri, Responsabile Ali Diritti Civili e Consigliera regionale delle Marche.