Analizzando la tendenza del Governo a ricorrere sempre più di frequente in costanza di avvenimenti straordinari – nel recente passato l’emergenza pandemica e nell’attuale presente l’opportunità di non sprecare le rilevanti risorse messe a disposizione dall’Unione europea con il Next Generation EU – ad un metodo accentrato e caratterizzato da un coinvolgimento passivo delle autonomie territoriali, L’articolo di Claudia Bianca Ceffa per federalismi.it, che pubblichiamo, propone una lettura “fra le righe” del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, tesa ad evidenziarne elementi impliciti e risvolti latenti. “Più in particolare – scrive l’autrice – esaminando tanto la fase ascendente del Piano quanto quella di attuazione del suo primo anno di vita e dando conto del sistema di governance prescelto al riguardo, non può non notarsi come la necessità per l’ordinamento di doversi adattare a contesti completamente nuovi e sfidanti sembri rappresentare, sempre più spesso, l’occasione per fornire, a Costituzione invariata, nuove risposte alle periodiche sollecitazioni espresse dalla costante oscillazione del pendolo fra accentramento e autonomia, conducendo verso un ripensamento del modello di decentramento e di regionalismo italiano.
da federalismi.it