L’Assemblea dell’Anci. Mattarella: “La coesione del Paese passa dai Comuni che hanno un compito di straordinario rilievo”. La relazione del presidente Antonio Decaro

“Riannodo volentieri i fili di un dialogo che, in realtà, immaginavo concluso con l’Assemblea di Parma”. Questo l’incipit del saluto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai sindaci presenti in sala a Bergamo per l’inaugurazione dei lavori della XXXIX Assemblea annuale di Anci che pubblichiamo nel testo integrale.
“I Comuni, ce lo testimonia la nostra tradizione millenaria, sono l’Italia – ha precisato il Presidente – Sono la Repubblica, come recita l’art.114 della Costituzione. I quasi 8000 Comuni italiani adempiono, con identica dignità e impegno, alla responsabilità di sostenere le nostre comunità, offrendo servizi di carattere universale. La Costituzione sancisce il principio di uguaglianza per i cittadini e, naturalmente, vale per i Comuni, che devono essere messi tutti in condizione di adempiere ai compiti loro affidati, per poter concorrere a realizzare il principio costituzionale della pari dignità dei cittadini”.
Mattarella, salutando i cittadini di Bergamo che ha ricordato essere una “bellissima città, che la storia ha visto affermarsi e che la sua comunità mantiene viva e dinamica, inserita in un tessuto di attività e relazioni, così sviluppate sul piano economico, sociale, civile, culturale” ha anche tenuto a precisare come questa sia “terra che ha fatto dell’intraprendenza e della solidarietà un suo segno distintivo” chiamata ad essere una “città con Brescia, prossima Capitale della cultura”. “Apprezzo molto la scelta dell’Anci di tenere l’assemblea annuale in questa città, una delle realtà più colpite dalla pandemia – ha precisato – Resteranno scolpite nelle nostre menti le terribili immagini dei camion militari che portano via i feretri di tante persone morte a causa del virus. Non le dimenticheremo”. Questo il ricordo commosso degli ultimi due anni del Presidente che anche ribadito che “la comunità degli amministratori locali, Sindaci, Assessori, Consiglieri – di maggioranza e di opposizione – con abnegazione e passione si è occupato del bene comune dei nostri concittadini”.
“Il PNRR – ha poi spiegato il Presidente ribadendo che i Comuni hanno una funzione strategica – è un appuntamento che l’Italia non può eludere. Abbiamo l’opportunità di colmare ritardi strutturali, per rafforzare strategie di sviluppo sostenibile, per ammodernare la pubblica amministrazione, per allungare il passo nell’innovazione, per potenziare il welfare. C’è la possibilità per il nostro Paese di ridurre i propri squilibri interni, di stare al passo con i tempi, anzi di accelerare nelle transizioni ecologica e digitale”.
“La coesione del Paese passa anche e, vorrei dire, soprattutto, dai Comuni – ha poi tenuto a precisare – Sono compiti di straordinario rilievo che richiedono un impegno condiviso e solidale. Sussidiarietà, infatti, non significa scaricare le difficoltà sull’anello istituzionale più a diretto contatto con i cittadini ma piuttosto sostenerlo. Significa partecipazione. Condivisione e dialogo tra i vari livelli di governo”.
Mattarella ha voluto salutare anche i sindaci ucraini ospiti dell’ultima giornata dei lavori dell’Assemblea. “Saranno presto qui con voi i sindaci di Kiev, di Leopoli e di Bucha. Sono i benvenuti!”.
“La funzione dei Sindaci va tutelata – ha concluso il Presidente – e considero meritevole di ogni attenzione l’impegno che da tempo l’Anci conduce per definire con più coerenza lo status giuridico degli amministratori e i confini delle loro responsabilità. Sarebbe una sconfitta per la democrazia se si facesse strada l’idea che l’esercizio della funzione di Sindaco, oltre a essere faticoso, è così gravato da rischi da giungere quasi all’impraticabilità. I Comuni, le Province, le amministrazioni degli enti locali devono trovarsi nella condizione di poter operare. Il mio augurio è che la “voce del Paese” che ambite interpretare possa sempre esprimersi in modo compiuto e trovare ascolto”.

L’Assemblea si è aperta con la relazione del presidente, Antonio Decaro, alla presenza del Presidente della Repubblica che ha tracciato a grandi linee gli avvenimenti dell’ultimo anno e i temi che hanno caratterizzato le attività dei Comuni italiani, a cominciare dal PNRR e dalla manovra finanziaria approvata in queste ore dal Consiglio dei ministri. “Dalle prime informazioni che abbiamo sui contenuti della legge di bilancio – ha detto Decaro – ci pare che qualche passo nella giusta direzione si stia facendo, però sappiamo che, per esempio, per i costi energetici sostenuti dai Comuni la tendenza in atto è di un aumento medio che si avvicina al 100 per cento rispetto alla normalità e ci sono anche enti che accusano incrementi molto superiori”.
“Per poter coprire questi costi extra e quindi chiudere i bilanci del 2022 – ha aggiunto il presidente dell’ANCI – avevamo chiesto sostegni per una cifra che si aggirava tra i 200-300 milioni: nel decreto accise, approvato ieri insieme alla legge di bilancio, per il 2022 dovrebbero esserci 150 milioni. Siamo consapevoli che esiste un problema generale di risorse disponibili ma noi non abbiamo mai chiesto trattamenti di favore: si tratta di evitare che le nostre città si spengano e che alcuni servizi essenziali vengano tagliati. E purtroppo il 2023 è un anno in cui stimiamo una riduzione di risorse che non potremo sostenere e che va assolutamente neutralizzata”. “Non permetteremo – ha concluso Decaro – che si riapra la stagione dei tagli agli enti locali, che tanti danni ha fatto all’Italia, e dalla quale ci stiamo appena riprendendo”.
Per quanto riguarda gli investimenti del PNRR, il presidente dell’Anci ha ricordato i 40 miliardi di euro assegnati ai Comuni per opere di grande utilità per i cittadini “rispettando i tempi che ci eravamo assegnati, un risultato che per l’Italia è un piccolo record”. Questo risultato, ha aggiunto Decaro, “è stato dovuto alle capacità dei Comuni ma anche alla piena collaborazione con il Parlamento, con i Governi e con le Regioni. Questa rinnovata disponibilità l’abbiamo già colta nei primi contatti con alcuni esponenti del nuovo governo”.
Al nuovo governo, Decaro ha proposto di “confermare la fiducia nei Sindaci”, proseguendo sulla strada delle semplificazioni degli iter autorizzativi delle opere del PNRR e dell’accelerazione nelle procedure di assegnazione. “Sarà anche necessario – ha detto il presidente dell’ANCI – il rifinanziamento del Fondo speciale che consente ai Comuni di integrare le risorse per le opere la cui realizzazione è stata messa a rischio dall’impennata dei prezzi delle materie prime”.
Un ringraziamento e parole di apprezzamento sono indirizzate nei confronti del ministro Nordio che settimane fa si era espresso sul tema dell’abuso d’ufficio e in generale della responsabilità penale, civile ed erariale dei Sindaci: “Noi non chiediamo immunità né tantomeno impunità, ma solo regole chiare da poter rispettare con rigore. Oggi il 93 per cento dei casi di contestazione del reato di abuso d’ufficio si risolve tra assoluzioni e archiviazioni”.
Ricordando che il prossimo 25 marzo saranno 30 anni dall’entrata in vigore della legge sull’elezione diretta dei sindaci, “un sistema ha avuto successo perché crea un rapporto diretto tra elettori ed eletti”, Decaro ha definito invece “deleteria” la legge elettorale in vigore per il parlamento nazionale: “Negli ultimi anni questo sistema dei listini bloccati non solo ha contribuito ad allontanare i cittadini dalla politica e dalle istituzioni ma ha anche creato disorientamento tra noi sindaci, perché in caso di difficoltà non abbiamo riferimenti né rappresentanti del territorio ai quali rivolgerci”.
Sul tema dell’autonomia differenziata delle Regioni, Decaro ha ricordato che “i Comuni sono l’unico livello di governo che nell’ultimo decennio, lavorando con grande unità senza distinzione di partito o di area geografica, ha dato attuazione alla legge Calderoli del 2009 sul federalismo fiscale aiutando i Comuni che ne avevano bisogno senza tagliare risorse agli altri”. “I sindaci – ha aggiunto – porteranno nella discussione il proprio punto di vista, aperti al confronto e a trovare le soluzioni migliori, tenendo fermi due punti: “Non vanno moltiplicati e sovrapposti gli uffici, gli incarichi, le competenze, i passaggi e le procedure burocratiche. E poi nessun intervento di riforma potrà mai intaccare le funzioni fondamentali dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane come sono definite adesso dalla legge statale sulla base del dettato costituzionale”.
Infine, il presidente dell’ANCI si è riferito all’impegno dell’Italia per la pace e alle azioni di sostegno che i Comuni italiani sono pronti a mettere in favore della popolazione ucraina in fuga dalla guerra causata dall’aggressione russa. “Qui a Bergamo – ha detto – abbracceremo i nostri colleghi ucraini, i sindaci di Kyiv, di Lviv e di Bucha. Saremo concretamente al loro fianco, impegnandoci nei progetti di gemellaggio e sostegno fra Comuni italiani e ucraini, finalizzati alla ricostruzione materiale e civile. In attesa di poter dare ai cittadini ucraini cui diamo alloggio e sostegno la notizia che tutti aspettiamo: l’annuncio che la guerra è finita”.

da anci.it

Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’Assemblea Nazionale ANCI

Relazione DECARO Assemblea Anci 22 novembre 2022

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