Le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato hanno approvato l’emendamento del Governo al Dl milleproroghe che amplia il campo di applicazione delle norme della legge di Bilancio sulla “tregua fiscale” per i Comuni relativamente ai tributi locali, come multe e Imu. Tra le novità, si sposta dal 31 gennaio al 31 marzo la dichiarazione di “non adesione” da parte dei Comuni per lo stralcio previsto dalla legge di Bilancio che riguardava l’azzeramento di sanzioni e interessi. Inoltre si dà la facoltà ai Comuni (sempre entro il 31 marzo) di applicare lo stralcio integrale previsto dal comma 222 della legge di Bilancio, sempre per i carichi da loro affidati agli agenti di riscossione dal 2000 al 2015 di importo residuo fino a mille euro al 1 gennaio 2023. L’emendamento inoltre riscrive, adeguandole alla ‘proroga’, le date procedurali dello stralcio: in particolare si sposta dal 30 giugno al 30 settembre 2023 la data di rendicontazione agli enti creditori delle quote annullate, nonché al 30 aprile 2023 la data (ora fissata al 31 marzo) di annullamento dei debiti risultanti dai carichi fino a mille euro affidati all’agente della riscossione dal 2000 al 2015. E sempre fino al 30 aprile è sospesa la riscossione dei carichi di interesse. Lo stesso emendamento, inoltre, estende agli Enti locali, la possibilità di fruire (in alternativa alla definizione agevolata prevista dai commi dai commi da 186 a 204 della legge di Bilancio) alla modalità di definizione delle controversie prevista dai commi 206 a 221 sempre della legge di Bilancio 2023.
da italiaoggi.it