Economia circolare: è la gestione dei rifiuti urbani il nostro “tallone d’Achille”. L’analisi del gruppo di lavoro della Cassa depositi e prestiti

Prevenire la produzione di rifiuti è la miglior pratica, in ottica di economia circolare, per salvaguardare sia la salute dell’ambiente che delle persone, la meno sostenibile è smaltirli in discarica. L’Italia registra una “performance eccellente” nel tasso di riciclo dei rifiuti speciali (82%, prodotti da industrie e servizi), mentre sul fronte dei rifiuti urbani deve accelerare il passo per raggiungere entro il 2035 i due obiettivi europei per il tasso di riciclo e il tasso di utilizzo della discarica. Nel primo caso si registra un valore di circa il 50% rispetto al target di almeno il 65%, nel secondo caso la discarica viene utilizzata con un tasso pari al 19%, ben 30 volte oltre la media dei migliori peer europei, rispetto all’obiettivo europeo fissato al di sotto del 10%.

Sono i dati principali del documento “Rifiuti e divari territoriali: quali prospettive per l’Italia?” realizzato da un gruppo di lavoro di Cassa depositi e prestiti e diffuso il 30 gennaio. A partire dalle principali criticità nella gestione dei rifiuti urbani presenti nel Paese, il team traccia il percorso per raggiungere gli obiettivi europei che mirano al pieno sviluppo dell’economia circolare, evidenziando che l’uso virtuoso dei rifiuti (risorse) rafforza non solo l’autosufficienza delle regioni, ma anche l’autonomia rispetto a Paesi terzi per l’approvvigionamento delle materie prime “critiche” nei settori economici strategici.

da asvis.it

CDP Brief Rifiuti e divari territoriali quali prospettive per l’Italia

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