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Negli ultimi tre anni le segnalazioni di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia sono triplicate, passando dagli oltre 6.000 di febbraio 2021 ai quasi 20.000 dello stesso mese del 2023. Biffoni (Anci): “Servono meccanismi per evitare queste concentrazioni altrimenti la situazione diventa ingestibile. Il primo di questi meccanismi è la rete Sai”
“Siamo preoccupati per le concentrazioni di minori stranieri non accompagnati su determinati Comuni. Servono meccanismi per evitare queste concentrazioni altrimenti la situazione diventa ingestibile”. È quanto ha dichiarato il sindaco di Prato e delegato Anci all’Immigrazione, Matteo Biffoni.
“Sono due anni – spiega Biffoni – che chiediamo misure urgenti per affrontare il tema della gravosa situazione dei minori stranieri non accompagnati rintracciati e in carico ai Comuni. La prima volta abbiamo scritto al ministro Lamorgese, era aprile 2021, fino ad arrivare a dicembre 2022, quando abbiamo consegnato al ministro Piantedosi un documento articolato, per rappresentare al Governo, ancora una volta la situazione”.
Ricordando come negli ultimi tre anni le segnalazioni di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia siano triplicate, passando dagli oltre 6.000 di febbraio 2021 ai quasi 20.000 dello stesso mese del 2023, il delegato all’Immigrazione ribadisce che Anci “ogni volta ha sollevato il tema con proposte concrete e immediatamente operabili. Non sappiamo più come dirlo”.
“Come ha ben detto ieri il sindaco Beppe Sala parlando dell’emergenza su Milano – sottolinea ancora Biffoni – vanno attivati con urgenza meccanismi che consentano di evitare le concentrazioni sul territorio di pochi Comuni, rendendo il fenomeno ingestibile. Il primo di questi meccanismi – rimarca ancora il sindaco di Prato – è la rete Sai, che però è satura ormai costantemente. Per questo a ogni occasione Anci ha chiesto che la capienza per i minori stranieri non accompagnati sia ampliata. Lo abbiamo richiesto anche in sede di conversione cosiddetto dl Cutro ma abbiamo appena saputo che questa proposta è stata ancora una volta respinta in Parlamento. Si respinge dunque una proposta che è una risposta essenziale alle urgenze dei Comuni, mentre si procede con soluzioni sempre emergenziali su un fenomeno duraturo che andrebbe gestito con misure strutturali”, ha concluso il delegato Anci all’Immigrazione.
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