Se l’obiettivo del decreto ministeriale di incentivare una potenza installata di 5 GW di energia rinnovabile entro il 2027 viene raggiunto, le comunità energetiche potrebbero produrre una riduzione delle emissioni di
CO2 di 1,35 milioni di tonnellate e un beneficio economico compreso tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro, con un investimento previsto di 5-7 miliardi di euro, questi i risultati dello studio “Modelli per promuovere le
Comunità energetiche: un’opportunità per le utilities” condotto da Agici e Accenture. Una Comunità energetica è un gruppo costituito da organizzazioni pubbliche, imprese, attività commerciali o privati
cittadini che decidono di dotarsi di strutture necessarie per produrre energia da fonti rinnovabili da utilizzare per il proprio consumo. Attualmente, in Italia ci sono 86 Comunità energetiche, di cui solo 30 sono attive, mentre nel resto d’Europa siamo già a 9mila. Per incentivare questa modalità di produzione, il ministero dell’Ambiente ha preparato un decreto che prevede una tariffa incentivata e un contributo a fondo perduto per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) nei comuni con meno di 5mila abitanti, finanziato con i 2,2 miliardi di euro del PNRR. Il decreto attende l’approvazione della Commissione europea.
da osservatoriorecovery.it