Decreto-lavoro. La posizione dell’Alleanza contro la povertà: “s’indebolisce il sistema di welfare”

“La sostituzione del Reddito di Cittadinanza con l’Assegno all’Inclusione, una misura categoriale rivolta esclusivamente alle famiglie con minori, anziani o disabili, e il Supporto per la formazione e il lavoro, per le altre famiglie, costituisce una profonda e preoccupante novità rispetto al criterio di universalità selettiva che aveva caratterizzato le due precedenti misure nazionali di contrasto alla povertà, prima il REI e poi l’RdC”. Pubblichiamo il testo del contributo dato dall’Alleanza contro la povertà, della quale ALI è tra le associazioni fondatrici, per l’audizione parlamentare. “Si rischia di ricreare dopo un quadriennio un forte elemento di debolezza nel nostro sistema di welfare – si aggiunge nel documento – viene infatti abbandonato il principio del reddito minimo (oggi vigente nella maggior parte dei paesi europei), il quale prevede che qualsiasi nucleo familiare che si trovi in condizione di povertà debba ricevere un sostegno minimo al reddito. La conseguente riduzione della platea degli aventi diritto che ne risulterebbe è infatti rilevante. Dall’interazione tra le limitazioni categoriali e le modifiche strutturali introdotte nella nuova misura (scala di equivalenza, modifiche alle soglie per i nuclei in locazione, variazione dei criteri anagrafici, ecc.) si potrebbe determinare, secondo le prime stime, addirittura un sostanziale dimezzamento degli aventi diritto”.

da alleanzacontrolapoverta.it

Audizione Alleanza contro la povertà-testo definitivo 16.5.2023

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