Relazione al parlamento sullo stato di attuazione del PNRR: riconosciuto l’impegno degli enti locali, rimangono preoccupazioni sulla frammentazione degli investimenti

La Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nella sua versione finale presentata in bozza alla cabina di regia il 31 maggio, mostra un tono meno critico verso gli enti locali e le loro capacità di progettazione e realizzazione degli interventi. Si riconosce, invece, il notevole impegno delle amministrazioni locali, che hanno svolto un ruolo importante in tutte le fasi. La semplificazione introdotta dai decreti PNRR-ter e Pa è stata vantata per agevolare l’azione delle amministrazioni, specialmente in ambiti territoriali di dimensioni più ridotte. Nonostante ciò, rimangono alcune preoccupazioni da affrontare, come l’adeguatezza delle risorse umane e delle competenze gestionali e tecniche necessarie per un’impresa così ambiziosa. In particolare, si segnala un rischio di sovraccarico, soprattutto per i Comuni del Centro-Sud. Durante la rimodulazione del Piano da presentare a Bruxelles, uno dei principali problemi da affrontare riguarda la “frammentazione” degli investimenti e la necessità di evitare la dispersione delle risorse. Tuttavia, è importante sottolineare che le dimensioni ridotte non implicano necessariamente l’inefficacia degli interventi. La Relazione riconosce l’importanza strategica degli asili nido e della prevenzione del dissesto idrogeologico per l’intero Paese. L’obiettivo è elaborare una prima bozza di revisione del PNRR per avviare le trattative con i tecnici della Commissione europea, che arriveranno a Roma già la prossima settimana

Terza relazione sullo stato di attuazione PNRR

PNRR, la nuova relazione promuove i comuni

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