PNRR, condivise con l’Ue 10 modifiche su 27 obiettivi. Fitto: “chiederemo tutta la quarta rata”. Opposizione: “il Governo riferisca in Aula”

Sono state condivise con la Commissione europea 10 modifiche su 27 obiettivi che oggi hanno ottenuto il via libera della cabina di regia a Palazzo Chigi sul Pnrr. «Questo percorso» di revisione dei target «porterà alla richiesta dell’intera quarta rata». E «non immaginando un definanziamento» secondo quanto riferito dal ministro degli Affari europei, il Sud le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

«Il 18 sarò in Parlamento per la relazione»

«Andrò in Parlamento il 18 per la relazione semestrale, e penso di essere andato in Parlamento un numero di volte non paragonabile rispetto a quanto accaduto nei due anni precedenti. Il tema dei ritardi è particolare: non ho ancora ascoltato un riferimento preciso a un ritardo imputabile a noi che sia oggettivo». In conferenza stampa si commentano le richieste dell’opposizione a riferire alle Camere sui ritardi del Piano. «Siamo arrivati a una serie di dichiarazioni al di sotto di qualsiasi immaginazione, tra cui quella secondo cui avremmo convocato la cabina di regia dopo aver letto i giornali di oggi. Per questo ho fatto diffondere la cartellina», aggiunge Fitto. Alla stampa è stato distribuito un fascicolo con la convocazione della riunione e una sintesi dei lavori.

«Ieri abbiamo definito le modifiche con l’Ue»

La cabina di regia sul Pnrr è stata convocata ieri sera per oggi «perché ieri pomeriggio con la Commissione europea al tavolo tecnico abbiamo definito le modifiche» sugli obiettivi della quarta rata. «Oggi le abbiamo approvate e le presenteremo alla Commissione», precisa Fitto chiarendo che «siamo entro le regole previste, che prevedono due richieste all’anno: la data del 30 giugno è un termine puramente indicativo».

Obiettivi rivisti «per evitare poi lungaggini»

«C’è stato un lavoro tecnico preliminare che punta a risolvere preventivamente elementi che poi generano tempi lunghi: noi abbiamo fatto un lavoro sulla quarta rata che punta a evitare una fase lunga di verifica». Fitto compendia così il «cambio di metodo» del governo. «Si interviene su misure che riguardano l’impostazione precedente del Piano. Con queste correzioni, alcune di tipo tecnico-amministrativo, altre di merito, si avvia una fase di verifica della quarta rata, dopo la nostra richiesta di pagamento, che ci consentirà di superare eventuali problematiche che sicuramente sarebbero emerse in modo chiaro».

Giorgetti: possiamo gestire se non arrivano le rate

«Chiaramente se la terza rata del Pnrr fosse entrata prima, sarebbe stato meglio. Stiamo gestendo però la situazione confidando che quanto prima questa benedetta terza rata venga finalmente somministrata», affermava in mattinata il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. «Quello che auspico è, chiaramente, che queste risorse arrivino, se non arrivano, al momento siamo in grado di gestire la situazione».

Terza e quarta tranche, i nodi

Il commissario Ue Paolo Gentiloni ha lasciato intendere ieri che l’arrivo della terza rata Pnrr da 19 miliardi è ormai vicina e potrebbe tagliare il traguardo già questa settimana. Ma per via di alcuni ritardi accumulati la quarta tranche, che doveva essere incassata nel 2023, potrebbe slittare al 2024 con un impatto non indifferente sui conti pubblici. A riguardo lo stesso Gentiloni è apparso piuttosto tranchant («posso dirvi che la Commissione non procederà mai a un esborso se non saranno raggiunti gli obiettivi»).

Il Pd va all’attacco: governo irresponsabile

Pd all’attacco. «Leggiamo sulle agenzie che il ministro Fitto ha convocato, con urgenza, la cabina di regia sul Pnrr con all’ordine del giorno la “revisione della 4a rata”. Deve evidentemente aver letto la rassegna stampa, visto che molti giornali oggi scrivono che la quarta rata del Pnrr è fortemente a rischio. Il nostro paese aspetta ancora, da mesi, la terza. Sui ritardi e sui rischi che il nostro Paese corre come Pd, da mesi, in tutte le sedi istituzionali, abbiamo sollecitato esecutivo e Parlamento, senza avere risposte. Il comportamento del governo è al limite dell’irresponsabilità: ha perso tempo tra cambi di progetto e riforme della governance, e ora non sa che pesci prendere per uscire da un’impasse che rischia di far perdere all’Italia risorse essenziali per la sua crescita», commenta il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. «Il ministro Fitto ha comunicato una valutazione sul Pnrr mentre eravamo in capigruppo e dice che modifica 10 interventi senza spiegare quali. Informa inoltre che la quarta rata non è certa – ha aggiunto Boccia – questo ci preoccupa perché è una navigazione a vista. Chiediamo che venga la presidente Meloni a riferire in Aula».

Schlein: Meloni si assuma sue responsabilità sul Piano

E scende in campo la stessa segretaria del Pd Elly Schlein con la chiamata in causa della premier Meloni. «La presidente Meloni si assuma le sue responsabilità e venga a spiegarci in Parlamento perché non si è ancora visto un euro della terza rata del Pnrr e perché rischia di slittare anche la quarta, si ricordi che parliamo di risorse che riguardano investimenti strategici per le imprese, il lavoro e le vite delle persone e ottenerle è essenziale per far ripartire il Paese. Una cosa è certa: non possiamo perdere la storica opportunità del Pnrr perché il governo passa il suo tempo a difendere Santanchè, La Russa e Delmastro», dichiara la segretaria dem.

da ilsole24ore.com

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