STATI GENERALI DELLA BELLEZZA 2023, dal panel “Sostenibilità, bellezza!” uno sguardo alle politiche di sviluppo e alla nuova Guida dei Comuni Sostenibili

L’ultimo panel della seconda edizione 2023 degli Stati Generali della Bellezza, l’assemblea nazionale degli assessori alla cultura e al turismo, che quest’anno si tiene ad Andria, nella splendida cornice di Villa Comunale Giuseppe Marano, in Piazza della Repubblica, è dedicato alla “Sostenibilità, bellezza!”. Ospiti d’onore Alessandro Broccatelli (presidente LEGANET  e vicepresidente della Rete dei Comuni Sostenibili), Carlo Salvemini (sindaco di Lecce), Mariarosa Barazza (sindaca di Cappella Maggiore), Domenico Volpe (sindaco di Bellizzi), Rosa Palomba (coordinatrice club “I borghi più belli d’Italia” Regione Puglia e assessore alla cultura e al turismo di Monte Sant’Angelo) e Maurizio Gazzarri (Rete dei Comuni Sostenibili); moderatore Giovanni Gostoli (direttore Rete dei Comuni Sostenibili).

Alla domanda «Come si può salvare la bellezza?» esordisce Alessandro Broccatelli: «Per salvare la bellezza si fanno le reti, per far crescere non solo le adesioni, ma per promuovere consapevolezza e sensibilità e paradigmi culturali. Su questa base va pensata una nuova idea di sviluppo. È necessario fare insieme, condividere il pensiero, per supportare modifiche anche legislative alle politiche di sviluppo. Non si può difendere la bellezza senza una categoria economica adeguata, senza passione e lungimiranza progettuale».

Così gli fa eco il sindaco Carlo Salvemini: «Cosa si fa per la bellezza? Si promuovono leggi, ma il cambiamento vero è legato alle politiche del “qui e ora”, ai relativi princìpi e linee guida.
Abbiamo un serio problema della coste, un problema di erosione. Troppe persone sono affollate in pochi lidi e questo consuma l’ambiente naturale. Oggi il Governo tenta di convincere il Paese che le nostre coste non sono una risorsa scarsa: questo è davvero pericoloso. Dobbiamo ristabilire un rapporto equilibrato tra spiaggia pubblica e privata, perché altrimenti si toglie il diritto a molte famiglie di godere di un bene pubblico. C’è disequilibrio tra settore pubblico e privato sulla questione e decisione di costruire impianti, col rischio di deturpare territorio.
Occorre lavorare sulla trasformazione aree urbane tutt’ora in corso: 65 milioni di persone chiedono offerte e piani di ricezione e servizi. Ma queste persone che arrivano in Italia, trasformano il tessuto abitativo del nostro Paese, sempre più delicato da gestire. É necessario tutelare il patrimonio abitativo delle nostre città. In Italia non c’è una precisa politica della casa».

Mariarosa Barazza sposta i riflettori verso il lavoro della propria amministrazione: «Siamo il primo Comune del Veneto sotto i 5000 abitanti ad avere ottimi risultati sulla gestione del rifiuto secco. Abbiamo pensato di rivalutare la coltura della vite per rivalutare la bellezza del paesaggio, soprattutto quello collinare, incolto e abbandonato: è un tentativo di prevenire il dissesto ecologico. In ultimo, questo ha prodotto un meccanismo a catena, che ha coinvolto i Comuni limitrofi.
Stiamo costituendo una comunità energetica e siamo in fase avanzata: stiamo per attivare impianto fotovoltaico, coinvolgendo i cittadini per la gestione della comunità energetica».

Mentre Domenico Volpe sottolinea l’importanza dell’inclusività: «Dobbiamo porci l’obiettivo di ampliare il concetto di cultura: dobbiamo condividere tutti la solidarietà e l’inclusione sociale. Lasciamo le paure a casa, ampliamo gli orizzonti dell’accoglienza, combattiamo il caporalato. Abbiamo uno dei migliori sportelli per l’accoglienza e l’orientamento. Il mio Comune non accusa la desertificazione scolastica, proprio grazie a politiche di inclusione condivise ed efficaci. Però stiamo perdendo personale parascolastico e tecnico: questo perché non andiamo da nessuna parte se non accogliamo chi è “diverso”» e, dal canto suo, Rosa Palomba gli si affianca traducendo le necessità dei giovani: «Monte Sant’Angelo ha scommesso sulla cultura come occasione di rinascita. La nostra è una terra difficile, aspra, selvaggia, ma bella. Partendo dal passato, abbiamo voluto scrivere un nuovo capitolo basato su trasparenza, condivisione e legalità.
Stiamo scommettendo sui ragazzi, in un progetto di conoscenza delle tradizioni, delle radici. Avvertiamo l’esigenza di tessere una nuova narrazione culturale del nostro territorio: diverso, rivolto alla coesione e al benessere individuale e collettivo. Grande attenzione all’Agenda 2030, in special modo all’aspetto dell’istruzione».

Infine, una novità d’eccellenza: a Maurizio Gazzarri il compito di presentare e illustrare la nuova Guida dei Comuni Sostenibili: «Abbiamo inviato un questionario per raccogliere testi, foto e informazioni per la nuova Guida dei Comuni Sostenibili Italiani. Si tratta di un progetto ambizioso, a diffusione nazionale, per esaltare i luoghi della sostenibilità. Stiamo cercando di contrastare tutti i fenomeni negativi relativi al turismo, per far conoscere altri luoghi da visitare e mettere al centro del progetto le generazioni future: i cittadini al centro, che spesso non sono consapevoli delle possibilità del territorio che abitano; poi rivolto ai turisti, per un turismo accessibile, lento, green e smart. Vogliamo creare delle intersezioni di comunità, delle sinergie tra i Comuni, affinchè si conoscano. La Guida sarà pronta per inizio dicembre».

(Foto: Saveriocicciofotography)

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