FESTIVAL DELLE CITTÀ 2023, investimenti e ricostruzione: la visione del sindaco Gualtieri di una Roma policentrica

Attesissimo nella mattinata dell’ultimo giorno del Festival delle Città 2023, kermesse intitolata “Sortirne insieme”, in occasione del centenario di Don Lorenzo Milani, che si tiene nella sempre affascinante piazza San Salvatore in Lauro, presso il Pio Sodalizio dei Piceni a Roma, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che, in compagnia della giornalista di La Repubblica, Giovanna Casadio, ha sviscerato tutti i progetti, i timori e le speranze a cui la città di Roma si sta dedicando e sta andando incontro. Con un occhio di riguardo al Giubileo…

«Roma deve ricominciare a progettare infrastrutture nuove e più efficienti di trasporto urbano. Ci stiamo confrontnado con il Governo e si lavora di pari passo. A Roma c’è stato un incremento quasi imprevisto del flusso turistico, quindi anche nel settore del traporto via taxi ci sono situazioni che vanno migliorate: è colpa di uno squilibrio tra domanda e offerte del trasporto su taxi. Ci sarà una modifica necessaria sull’affidamento delle licenze, ma aspettiamo delle procedure mirate, perché altrimenti ci sarebbe anche un danno economico.

Stiamo cercando di limitare i cantieri per i lavori in previsione del Giubileo. Abbiamo istituito una commisione per salvaguardare il traffico urbano, consentendo ai lavori di andare avanti senza impedimenti per i cittadini. Il numero di investimenti fatti a Roma negli ultimi 15 anni è irrisorio: ecco perché sta cadendo tutto a pezzi. Ora abbiamo una montagna di investimenti che stiamo mettendo a terra e la mia decisione è quella di farli tutti, non rinviarli. Ci saranno disagi, ma se non si fanno i lavori, la città cadrà a pezzi.

Con la rimodulazione delle risorse del PNRR, ci hanno detto che più in avanti riceveremo altre risorse, senza nemmeno metterci in difficoltà, perché ci dicono che avremo anche più tempo per poter lavorare. Ma la gran mole dei piani urbani integrati, fatti apposta per il PNRR, che sono progetti di rigenerazione urbana integrata, sono già partiti, stanno andando bene, ma abbiamo paura di non portarli a termine in tempo. Questi richiedono collaborazioni particolari e spostare il termine di chiusura può essere deleterio e controproducente, proprio per la complessità dei lavori in questione. Bisogna spingere forte sugli investimenti pubblici».

Inevitabile un momento di riflessione su una delle questioni più spinose con le quali la cittadinanza della capitale è costretta a fronteggiarsi da troppo tempo a questa parte: quella dei rifiuti. Continua Gualtieri: «Per i rifiuti siamo dipendenti da strutture esterne e per i termovalorizzatori che usiamo, sono lontani, ecco quindi che c’è uno spreco di risorse, nonché un aumento di inquinamento.
Bisogna trasformare AMA in un’azienda più efficiente: una rivoluzione in corso, che mi rende fiducioso, è la mappatura di porzioni più piccole di città, che andranno gestite in maniera più virtuosa. Poi l’istallazione di altri impianti per lo smaltimento dei rifiuti: siamo entrati nella fase operativa e arriveremo presto a conclusione.
Avremo il termovalorizzatore più green e avanzato di tutta Europa. Stiamo lavorando anche per avere un ritorno economico di gestione che ci faciliterà ogni operazione di utilizzo di questi nuovi sistemi».

Infine, il sindaco chiude riservando parole quasi commosse per coloro che vorrebbero vivere e partecipare all’impianto sociale di Roma con maggior serenità e partecipazione, ma che sono costretti ai margini di un contesto globale sempre più competitivo e spesso privo di visione: «Per avere una città più funzionale, occorre decentrare alcuni servizi necessari. Ciò rientra in un’operazione globale di ricostruzione del quartiere. Così aumenta la libertà di poter godere la città. È una visione di una città policentrica, più vicina alle persone.
Il Giubileo darà una spinta forte per la trasformazione della città. É in corso un’operazione di recupero di partecipazione attiva di tutto il territorio della città di Roma: se c’è un aspetto in cui la mia identità storica, culturale e politica batte forte è quella di migliorare la vita delle persone più fragili e più deboli che hanno subìto troppo, che dobbiamo aiutare affinchè ritrovino la dignità di essere cittadini.
Roma è la città più bella, ma questa bellezza deve trasformarsi in gioia di vivere per i romani».

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