Nel background di Legambiente è almeno dalla metà degli anni Novanta, è accesa l’attenzione per le connessioni tra questioni ambientali e questioni sociali: ad inizio ’94 il Piano per il lavoro e, l’anno dopo, il primo documento con i sindacati confederali. Nell’XI Congresso del 2019 con il gruppo di lavoro su “Periferie e giustizia sociale” è stato messo a fuoco “perché le disuguaglianze ci riguardano” e cosa possiamo vedere in atto nei territori. Da quel confronto scaturì un’ipotesi di agenda su giustizia ambientale e giustizia sociale, che in questi quattro anni ha guidato l’azione di Legambiente su temi di frontiera (ricchezza comune, questione abitativa, rigenerazione urbana, senso della comunità, lotta contro la povertà energetica, costruzione di presidi nelle periferie, il ruolo della scuola, ecc.). Quattro anni dopo il puzzle è sicuramente incompleto, ma il percorso è avviato e nell’associazione è cresciuta la consapevolezza che oggi l’intreccio tra giustizia ambientale e sociale ha compiuto un salto di qualità, perché le disuguaglianze sociali sono un ostacolo sulla via della transizione ecologica. Il contesto sociale, ambientale, politico e culturale è profondamente modificato, e chiede uno sforzo serio di comprensione dei problemi e di rinnovamento delle pratiche. Il Dossier vuole favorire una discussione aperta, dentro e fuori l’associazione, con tutti coloro che sono interessati a confrontarsi sui possibili percorsi e sull’impianto metodologico del lavoro comune, nonché sulle sfide politiche e culturali che ci aspettano.
Il quadro organico dei problemi e delle contraddizioni con cui ci dobbiamo misurare, secondo Legambiente, è ben esplicitato nel documento congressuale “L’Italia in cantiere” – Innovare, includere, riconvertire, per accelerare la transizione ecologica, superare la crisi climatica e costruire un futuro di pace. Appunti per il XII congresso nazionale – Roma, 1-2-3 dicembre 2023 Congresso Legambiente
