Terzo mandato, Lucciarini: “Ipocrisia politica, sindaco unica carica ad avere limiti”

«Sul terzo mandato per tutti i sindaci siamo di fronte a qualcosa di davvero complicato da comprendere. Si fa fatica a capire perché così tanta ostilità all’ipotesi di permettere un terzo mandato a un sindaco, unica carica istituzionale che ad oggi presenta un limite dei mandati, e unico caso in Europa e in Italia. E si fa ancora più fatica a comprendere perché tale assunto possa valere per quasi la totalità dei Sindaci (quelli sotto i 15.000 abitanti sono circa il 90%) e non per gli altri. Cosa c’entra la dimensione demografica nella ratio legislativa? Cosa può mai accadere in un contesto democratico a suffragio universale se un sindaco, che prende i voti direttamente dai cittadini che lo eleggono, rimane in carica per un terzo mandato? Se ha lavorato bene sarà eletto, se al contrario non ha lavorato bene non sarà riconfermato. La legge elettorale dei sindaci è la migliore che abbiamo perché i cittadini scelgono compiutamente il proprio rappresentante attraverso un esercizio di voto assolutamente chiaro.

Spero che non siamo di fronte a un atto di ipocrisia e arroganza sul voto democratico dei cittadini da parte di una politica che, al di là del rispetto per la democrazia, dovrebbe forse iniziare a interrogarsi quanto sia sano,  e a questo punto giusto, per la nostra Repubblica parlamentare permettere che non vi siano limiti di mandati per deputati e senatori, eletti per giunta senza prendere voti direttamente, al contrario di un sindaco». Lo dichiara Valerio Lucciarini De Vincenzi, Segretario generale di ALI, Autonomie Locali Italiane.

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